Il Servizio civile di Giulia e Davide: “Un’esperienza che arricchisce”

Un’esperienza utile per acquisire nuove competenze, per crescere, migliorare e anche scoprire qualcosa in più di sé. Giulia e Davide raccontano il loro anno di Servizio civile con parole positive. La decisione di “cogliere questa opportunità” ha permesso a entrambi i giovani di avere maggiore consapevolezza su ciò che desiderano per il loro futuro.

Giulia ha scoperto che vuole continuare a crescere con i bimbi dell’asilo, e per lei è arrivata anche una nuova opportunità: concluso il Servizio civile, l’ente le ha proposto di rimanere con loro per un anno. Il servizio di Davide si è svolto in diverse biblioteche, lui ha capito che non vuole fare questo lavoro da grande, ma si mostra entusiasta di questa esperienza, e assicura: “Ti arricchisce”.

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E ricorda che, se sei maggiorenne e non hai ancora compiuto 29 anni, puoi svolgere anche tu il Servizio civile!

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Un anno di Servizio civile, il bilancio di chi ha concluso il percorso e le aspettative di chi lo sta iniziando

L’esperienza di Servizio civile, raccontata da chi ha appena concluso questo percorso e da chi si appresta a fare il primo passo.

Le voci di Veronica e Melissa si alternano, parlando di una “presa di consapevolezza delle proprie capacità”, e del fatto che il Servizio civile sia “un modo per acquisire competenze in maniera autonoma”, ma “accompagnati” da chi ha già maturato più competenze. Le giovani si interrogano a vicenda sui motivi che le hanno spinte a scegliere di fare questa esperienza, e raccontano aspettative e risultati raggiunti.

Guarda il video della loro intervista cliccando qui.

Abbazia di Chiaravalle (Mi), Servizio civile ambientale in un luogo sospeso nel tempo

L'antico mulino, l'orto, i saperi e i sapori antichi continuano a vivere nell'Abbazia di Chiaravalle (Milano). Un luogo gestito da Koinè Cooperativa sociale, che ospiterà un operatore o un'operatrice volontario grazie al progetto di Servizio civile ambientale di Associazione Mosaico. Per scoprire questa realtà tra natura e spiritualità, tra ambiente e cultura antica, Associazione Mosaico ha realizzato un breve ma coinvolgente documentario testimoniando, attraverso le immagini e la voce di Marta e Roberto di Koiné, la bellezza e il fascino dell’Abbazia e dell’ambiente in cui è inserita. Un primo "assaggio" di quella che sarà l'esperienza (retribuita) di un anno per il (o la) giovane selezionato. Il documentario è visibile su Mosaico TV, il canale YouTube di Associazione Mosaico, al quale potete iscrivervi per rimanere sempre aggiornati, cliccando su queste parole in verde. Oppure potete visualizzarlo direttamente cliccando sull'anteprima qui sotto.

 

Un anno di Servizio civile per trovare la propria strada

“In questo anno ci auguriamo di trovare al cento per cento la nostra strada”. Laura e Debora hanno appena iniziato l'esperienza di Servizio civile nell'asilo Cavagnis di San Giovanni Bianco, con la Cooperativa In Cammino.

La ricerca della propria strada

"Ho iniziato il Servizio civile avendo dei dubbi sul mio futuro, questa esperienza mi ha già aiutato tanto, e spero che mi aiuti ancora di più", ha affermato Debora. La “collega” Laura ha messo l'accento anche sul desiderio di “imparare l'arte del lavoro, riuscendo a gestire al meglio i bambini”. Per entrambe, le emozioni provate in questi primi giorni all'asilo sono un insieme di “felicità e soddisfazione”. Le ragazze sono impegnate la mattina o il pomeriggio "nel seguire i bimbi nelle loro attività quotidiane", che spesso si svolgono all'aperto: "Abbiamo a disposizione un grande giardino con tanti giochi", raccontano. Loro manifestano entusiasmo per il Servizio civile, e anche i genitori e gli amici “sono felici della nostra scelta, pensano che sia una buona opportunità per noi”. E di certo, i bimbi dell'asilo saranno conquistati da Laura e Debora, due giovani ricche di entusiasmo e dolcezza.

Laura Busi e Debora Angeloni, operatrici volontarie di Servizio civile nell'asilo Cavagnis di San Giovanni Bianco, con la Cooperativa In Cammino


 

"Mi porto via un bagaglio di esperienze"

"Mi porto via un bagaglio di esperienze vario: sono stata impegnata nell'ufficio cultura, dove ho potuto vedere l'organizzazione di eventi, come si opera nella comunicazione, ho fatto laboratori con i bimbi". Federica ha 25 anni, e il 25 maggio ha iniziato il Servizio civile nella Comunità montana Valtrompia, grazie al progetto Museando. Un percorso che ha concluso il 13 settembre, perché ha trovato lavoro. Dopo aver conseguito la laurea in Filologia moderna a dicembre, la giovane ha infatti mandato diversi curriculum perché "il mio intento era quello di insegnare", e così le è stato proposto un contratto in una scuola privata. Mentre inviava i curriculum aveva però deciso di provare a candidarsi anche per il Servizio civile: "Volevo fare questa esperienza dopo la laurea. Perché, durante l'università, ne avevo sentito parlare da alcuni amici. Inoltre, mi piace molto il mondo della cultura ". Così se è candidata ed è stata selezionata. Il percorso, per quanto breve, "mi è piaciuto molto, e se avessi potuto continuare fino alla fine, ma non potevo rinunciare al contratto di lavoro". Mentre parla, è palese l'entusiasmo per quello che ha definito un "percorso di formazione improntato sul mondo del lavoro", da cui "mi porto via un bagaglio di esperienze vario". Federica ha poi concluso dando un giudizio positivo a questa esperienza: "La consiglieri agli altri giovani, anche a chi studia, se gli orari delle lezioni sono compatibili con il servizio".

Federica Gitti, operatrice volontaria di Servizio civile nella Comunità montana Valtrompia

Un'esperienza di crescita insieme ai ragazzi della Cooperativa sociale Noi genitori

“Mi hanno insegnato il mestiere. Poi io affiancavo i ragazzi nell'ambito lavorativo, anche se talvolta erano aspetto loro che mi guidavano”. Sara racconta l'esperienza “bella e formativa” maturata nella Cooperativa sociale Noi genitori, di Erba. Una realtà che ha potuto conoscere dall'interno grazie al Servizio civile e alla Leva civica. Quando si è concluso il suo percorso come operatrice volontaria, le è stato offerto un contratto di alcuni mesi (fino al 31 dicembre). Cosa farà dopo? “La laurea in lettere, e poi forse un maestro per insegnare agli stranieri, chissà”. Aveva già iniziato l'università quando ha scelto di impegnarsi come operatrice volontaria: “Volevo diventare insegnante, e ho pensato che potesse essere utile come esperienza formativa”. Nella Cooperativa si è trovata impegnata su vari fronti: “I ragazzi producono dei prodotti per sostenere la cooperativa”, ha spiegato indicando nel biscottificio e nel lavoro tipografico le principali attività. E c'è poi il negozio per la vendita. Tra i prodotti tipografici ci sono “i quaderni, le agende, ma anche il materiale per il biscottificio ei volantini, anche su incarico degli esterni”. Lei era sempre insieme ai ragazzi, perché la sua attività era proprio di affiancamento a loro. Anche se, ha ricordato, non di rado sono stati proprio loro che le hanno dato una mano. Questa esperienza, che ancora non è finita grazie al contratto che le hanno proposto, le ha permesso di crescere a livello personale: “C'è un contatto costante con le persone, a differenza dell'università dove è minore soprattutto per chi ha scelto materie umanistiche”. Il suo percorso di studi, ha rilevato, è più incentrato sui libri. Tornando alla Cooperativa, “ho imparato a lavorare con mansioni diverse”. Dal lavoro tipografico, al giardinaggio, alla cucina fino alla vendita dei biscotti. Ma nella valigia dell'esperienza, Sara ha messo anche il “senso di responsabilità” che si matura durante queste esperienze. E c'è anche il contratto che le hanno offerto, a dimostrazione che “se si lavora bene ne tengono conto”. Per il suo futuro non pensa più di fare l'insegnante, più che altro per “le questioni burocratiche”, spiega. Infine, racconta di aver sempre consigliato il Servizio civile a chi “finiva le superiori e non sapeva ancora cosa fare in futuro, perché oltre a permetterti ti avere qualche soldo è un ottimo punto di inizio”.

Sara Battiata, operatrice volontaria di Servizio civile nella Cooperativa sociale Noi genitori di Erba

In servizio a cavallo: con Giorgia ed Elena per conoscere le Giacche verdi

L'amore per i cavalli e il desiderio di rendere questa passione un lavoro. Giorgia ed Elena hanno iniziato a maggio il percorso di Servizio civile, con le Giacche verdi nel maneggio di Segrate. Gli impegni non mancano: dalla gestione dei cavalli, ai contatti con il maniscalco a quello con i fornitori. Ogni domenica, poi, ci sono le feste con le attività dedicate ai bambini. E una volta all'anno “organizziamo una giornata dedicata ai diversamente abili, che fare un giro in carrozza, e partecipare agli spettacoli – racconta Giorgia - È una giornata molto partecipata, arrivano ogni anno insieme alle loro famiglie”. Ci sono poi gli eventi con gli anziani e “a Natale portiamo i regali all'Istituto dei tumori e all'ospedale dei bambini Buzzi, a Milano”, ricorda Elena. Babbo Natale, accompagnato da due giovani, “arriva a cavallo con le borse piene di doni”, aggiunge. Insomma, un Servizio civile fatto di impegno, eventi che coinvolgono emotivamente, giornate di festa. Le giovani, inoltre, avevano già esperienza, e adesso si lavorano anche di insegnare. Ed entrambe hanno messo in evidenza come, questo percorso, sia stato anche un'imperdibile occasione formativa. “È un settore molto esclusivo – rileva Elena – e qui ho potuto conciliare la mia passione per i cavalli con la possibilità di formarmi e crescere”. Poter svolgere il servizio insieme alle Giacche verdi permette anche di conoscere approfonditamente le numerose attività che mettono in campo. “Si fanno pattugliamenti a cavallo nei parchi, ma anche la ricerca di persone scomparse”, evidenzia Giorgia, specificando che per determinati tipi di attività è ovviamente necessario non solo tesserarsi, ma anche fare il corso specifico. Intanto, le operatrici volontarie sono entusiaste del loro Servizio civile, un'esperienza unica e formativa.

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Giorgia Scabioli ed Elena Generali, operatrici volontarie nel maneggio di Segrate gestito dalle Giacche verdi

I tre operatori volontari nella Cooperativa Ruah

Da pochi mesi Simone, Giulia e Laura sono impegnati come operatori volontari nei progetti che si stanno attuando nella Cooperativa Ruah. Le loro attività sono diverse, e loro stessi hanno caratteri, sensibilità, modi di interagire differenti. Eppure, quando raccontano ciò che stanno vivendo è palese come siano simili nel provare empatia, coinvolgimento, e abbiano la stessa volontà – chiara e ferma – di lavorare, da adulti, in quegli ambiti che stanno vivendo oggi come operatori volontari.

Simone non si aspettava di essere “così toccato” da questa esperienza che considera anche “una riesplorazione del passato”, diventando quindi anche “come una sorta di apertura verso me stesso”. Il suo servizio è incentrato sull’accoglienza abitativa e l’integrazione dei migranti. Nonostante possa esserci la barriera linguistica, si trova bene con i ragazzi verso cui sente empatia, in particolare per chi “è lontano dalla famiglia, e magari deve anche mantenerla. O le storie di violenza nelle carceri”. E si spinge a ricordare uno degli ospiti a cui “hanno ucciso tutta la famiglia. Ora è solo”. Laureato alla magistrale in filosofia, dopo la triennale in lettere, vede in questa esperienza quello che “potrebbe essere il mio percorso per il futuro, devo però ancora capire in quale forma”. La volontà di fare Servizio civile in questo ambito gli ha permesso di scoprire “un contesto in cui, altrimenti, difficilmente avrei avuto modo di inserirmi”.

Anche Giulia ha rilevato che “questa esperienza è utile per vedere da vicino realtà di cui senti parlare, ma che se non ci sei dentro non riesci a vivere del tutto: le dinamiche, come stanno. Dal di fuori si ha una percezione alterata”. Mentre si appresta a concludere la triennale in lingue orientali, Giulia sta facendo un percorso con i richiedenti asilo e rifugiati: “Questo ambito mi ha sempre interessato molto, ma l’avevo visto solo dall’esterno. Ora so che lo rifarei”. E ha ben chiaro quale sarà il suo futuro: “Voglio restare nell’ambito della cooperazione internazionale e migranti”. Lei è impegnata in diverse sedi, in particolare a Casa Amadei e al Monastero. Non ha riscontrato difficoltà, anche se forse non è stato facilissimo all’inizio “l’idea di dover controllare le stanze dove vivevano solo uomini”. Ma “mi hanno riconosciuta come operatrice – ha aggiunto subito – e c’è rispetto reciproco”. Con le donne sente “maggiore empatia, hanno vissuto tante storie difficili. E facendo servizio diventiamo un po’ le loro confidenti”. Due di loro, poi, hanno appena partorito, e se c’è bisogno “diamo una mano, magari tenendo i piccoli mentre fanno la doccia”. Giulia ha poi chiesto di essere inserita, in affiancamento, nelle lezioni di italiano frequentate dagli ospiti della cooperativa, che le organizza. Un ulteriore modo per creare legami con i richiedenti asilo e i rifugiati.

Il desiderio e lo sforzo di creare una relazione con gli ospiti è fortemente sentito anche da Laura, che opera in un progetto dedicato alle donne che, spesso, hanno i bimbi al seguito. “Questo percorso mi sta spronando a espormi un po’ di più”, ha rilevato. E quelle che possono sembrare differenze culturali per lei “sono un arricchimento, tra queste donne molte parlando bene l’italiano, e una di loro è venuta da me per dirmi che mi vuole bene”. Studentessa di psicologia, nel suo futuro si vede come psicologa di comunità. E ritiene utile aver aderito a questo progetto “perché mi sta facendo fare delle esperienze che, altrimenti, non avrei potuto fare. Qui mi sento utile a qualcuno”. La sua sensibilità è palpabile, e questo è sicuramente una caratteristica di cui le ospiti e i loro bimbi hanno bisogno. Uno dei piccoli, ha raccontato Laura, “il primo giorno mi ha abbracciata appena sono arrivata, e questo mi ha colpito molto”. In generale, all’inizio i bambini “erano più timidi, ora invece mi cercano e subito mi chiedono: che attività facciamo oggi?”, dice sorridendo. E con lei, sorridono anche i “colleghi” Simone e Giulia.

Tutti sembrano ritrovarsi nelle parole dell’altro, uniti da emozioni comuni, mentre vivono un’esperienza che coinvolge profondamente anche a livello emotivo.

Simone Pensotti, Giulia Sturiale, Laura Crescini. Operatori volontari presso la Cooperativa Ruah

"Ho deciso di mettermi alla prova e intraprendere nuove esperienze"

È stato grazie al passaparola che Federica Alberti è venuta a conoscenza del progetto di Servizio civile incentrato sull'assistenza ai minori. Con l'obiettivo di "mettermi alla prova, e intraprendere nuove esperienze nella speranza che abbiano risultati proficui", da fine maggio è operativa a Montichiari, tramite il Comune della città in cui abita.
Nei primi due mesi di servizio è stata impegnata nella scuola dell'infanzia di Vighizzolo, per poi dedicarsi al Grest con i bimbi della scuola materna e della primaria. In agosto, in particolare durante la prima settimana, "ho operato a Montichairi presso il Camp delle piscine comunali". Lo scopo principale, ricorda, "riguardava l'inclusione e la collaborazione tra gli individui". Diverse le mansioni, tra cui scegliere le "attività sia singole che di gruppo", prestare aiuto per le attività didattiche o i compiti. Gli ambienti in cui si è trovata e "il relativo personale, sono stati in grado di mettermi a mio agio fin dai primi giorni, rendendosi disponibili per eventuali dubbi e necessità". 
E dopo questi primi mesi, il suo auspicio è che "tale esperienza possa rivelarsi efficace in tutti i suoi aspetti".

Federica Alberti, operatrice volontaria a Montichiari

Aurora, in mezzo ai bimbi dell’asilo per crescere

Crescere come adulti stando tra i bimbi dell’asilo. Il percorso di Servizio civile di Aurora è iniziato da pochi mesi. Ma l’operatrice volontaria ha già maturato profonda consapevolezza su come interagire con i più piccoli, grazie anche alla guida delle educatrici. Nel parlare dei “suoi” bimbi, Aurora manifesta stupore, meraviglia, gioia, e traspare tutta la sua passione per il mondo della scuola e della formazione.
“La prima immagine che vedo quando penso a questa esperienza sono i bimbi che ho visto giocare all’asilo”, racconta. Guardando loro, ha ripensato a se stessa bambina. Già da quando ha iniziato il servizio, ha potuto osservare il comportamento dei più piccoli e le “modalità con cui vengono accompagnati nel percorso di crescita, giocando con gli amici, e imparando anche a relazionarsi con l’altro e con eventuali conflitti”. Ciò che preferisce è intrattenere i piccoli con i giochi organizzati. “Questa esperienza – assicura – mi sta aiutando molto a crescere e ha cambiato il mio modo di pensare”. E i piccoli fanno scaturire continuo stupore, come quando riescono a mettere in atto delle attività come “portare le borracce ai compagni, solo indicandogli il loro nome, davvero straordinario”. Aurora ricorda che “per vivere appieno questa esperienza è necessario mettere in campo qualità come l’empatia, la sensibilità, ma anche una grande capacità di ascolto, sia verso le educatrici, ma anche verso i bimbi”.
Dal canto suo, grazie alla guida delle educatrici ha capito che non sempre i comportamenti dei vanno corretti. Le hanno consigliato di osservare e in questo modo “sono poi stata in grado di riconoscere quando farlo”. Non sono certo mancati i momenti divertenti, come con la bimba che riesce a sporcarsi al punto da diventare irriconoscibile dopo i momenti di gioco: “La parte migliore sono le grandi risate che si fa al riguardo”.
Dopo questo avvio, consiglia “a tutti i miei coetanei” il Servizio civile, che sia “un’esperienza positiva o meno, aiuta a crescere e a conoscere nuove realtà”. E rileva, a proposito dei corsi di formazione: “Sono fondamentali per acquisire sempre più risorse potendo entrare nel mondo del lavoro con delle consapevolezze in più”. Ma il Servizio civile è “importante anche per fare tante conoscenze e interagire con altre persone giovani, magari con gli stessi sogni e le stesse paure”. Infine, i suoi ringraziamenti rivolti ad “Associazione Mosaico, i miei colleghi e coloro che ci accompagnano nei corsi di formazione! Un grazie infinito!”.

Aurora Alfiniti, operatrice volontaria a Valmadrera

Il Servizio civile di Stella, un anno ricco d'amore grazie ai bimbi dell'asilo

Un anno di Servizio civile "meraviglioso" e "speciale" insieme ai bimbi dell'asilo infantile Zaffiro Isacco di Merone (Como), da maggio 2022 a maggio 2023.
Stella Barberi vedeva spesso la struttura colorata e si chiedeva "chissà come è fatta all'interno". Poi la decisione di svolgere un anno di Servizio civile universale e quando fu selezionata "ero euforica. Finalmente avevo un'opportunità per lavorare a stretto contatto con i bambini, nonostante il mio diploma non c'entrasse con quell'ambito". Ma da giovanissimi rileva, quando si hanno solo 13 anni, è difficile che si sappia con assoluta certezza quale sia il lavoro che si vorrà fare da grandi, "e il Servizio civile - assicura - è una buona opportunità per capirlo". Dal canto suo, ha sempre amato stare con i bambini, "e in generale, aiutare il prossimo".
Alla gioia di poter fare questa esperienza si è aggiunto "il timore di non farcela, di commettere troppi sbagli e non riuscire a imparare", ma anche di non trovarsi bene con chi lavorava dentro l'asilo. Le persone che ha trovato, invece, "sono state sempre molto gentili e comprensive con me, e mi spiegavano e rispiegavano tutto con pazienza". Questo l'ha fatta sentire "un vero e proprio membro del team". Così, col passare del tempo "sono diventata meno timida, più coraggiosa e più sicura di me". Fin da subito ha sentito l'amore dei bambini "ed è stato bellissimo, perché sono puri e affettuosi". Non giudicano gli altri, "loro ti vogliono bene a prescindere. Dovremmo prendere ispirazione da loro e far vivere sempre il fanciullino che è in noi".
Stella ha amato ogni momento con loro: "Giocare in giardino e nel salone. Insegnargli alcune cose come contare, andare sull'altalena e in bicicletta, e mi commuovevo vedendo i loro progressi". Racconta quanto abbia "amato sognare con loro ("Babbo Natale esiste, vero Stella?"). Ho amato cullarli, accarezzarli e sentire i loro profondi respiri durante il momento della nanna. Ho amato i loro abbracci appena entravo in aula, i disegni che spesso mi regalavano e, soprattutto, la loro fiducia in me". E ha amato "vedere i rapporti genitori-figli, ricchi di sorrisi e felicità, immaginando un giorno di avere anch'io una mia famiglia. Ho amato tanto, e spero si sia visto".
Gli ultimi giorni sono stati difficili, e ha pianto spesso. "Non pensavo di riuscire a svolgere l'intero anno di Servizio civile, ma invece ce l'ho fatta. È stato un anno speciale, volato via come una foglia al vento". E ci saluta con un pensiero ricco d'amore verso il prossimo: "Ringrazio ancora di cuore Associazione Mosaico e la Fondazione Zaffiro Isacco di Merone, ricordando loro che questo non è un addio ma un arrivederci".

Stella Barberi, operatrice volontaria nell'Asilo infantile Zaffiro Isacco di Merone (Como)

Francesco e Mattia, il contratto con la Lilt dopo il Servizio civile

“Un’esperienza arricchente sia dal punto di vista umano che professionale”. Francesco e Mattia Portale hanno svolto Servizio civile universale, con Associazione Mosaico, presso lo spazio prevenzione e diagnosi precoce della Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori), a Sesto San Giovanni. I gemelli, nello specifico, sono stati impegnati nelle “attività di front-office e back-office, prenotazioni telefoniche, accettazioni, servizio di accoglienza”, operando “a stretto contatto con i pazienti”.
Entrambi parlano di un percorso “arricchente” che ha fatto sì che in loro scaturisse “la voglia di prodigarci ad aiutare l’altro, e ad aprirci ulteriormente alle relazioni interpersonali”. Ma è stato utile anche a far sì che aumentasse il loro “senso di indipendenza, avendo vissuto sempre in simbiosi ogni passaggio della vita”. E, al termine del servizio, l’ente “ha dimostrato di credere pienamente in noi”, offrendogli un contratto a tempo determinato “a chiamata, nella sede centrale di via Amadeo a Milano”.
I ragazzi concludono manifestando la loro gratitudine verso Associazione Mosaico: “Vi saremo sempre riconoscenti, e cogliamo l’occasione per ringraziarbvi per averci guidato, supportandoci nel corso di questi mesi, con strumenti preziosi”.

Clicca qui per vedere il simpatico video che hanno realizzato in occasione del concorso "Un post in servizio"

Grazie al Servizio civile, ho partecipato a un momento importante nella vita di una persona

In questo ultimo anno ho svolto il Servizio civile presso la biblioteca del Comune di Molteno.


Al di là delle bellissime esperienze che ho vissuto, in particolare durante la formazione con Tiziano, c’è un episodio in particolare che vorrei rivivere, come esempio del mio servizio e di come ha influenzato il mio percorso futuro.
Tra le attività in biblioteca, c’è un appuntamento mensile con le classi della scuola primaria, in cui gli studenti possono venire a prendere libri accompagnati dalle maestre e riconsegnare quelli del mese precedente. Durante una di queste visite, un ragazzino aveva preso in prestito un libro illustrato sulle avventure di un topolino chiamato come uno dei grandi scienziati del ‘900, volume che, peraltro, avevo ritrovato qualche tempo prima insieme a un gran numero di altri libri che erano stati dati come smarriti.
Il mese successivo, al momento di riconsegnarlo, lo stesso ragazzino mi chiese se potevo procurargli, anche da una biblioteca diversa, un altro volume della stessa collana. A quanto pare lo aveva conquistato. Il processo fu molto semplice e il libro che aveva ordinato arrivò il sabato della stessa settimana. Quando arrivò il momento di ritirarlo, non venne lui, ma la madre, che disse: <Mi ha detto mio figlio che dovrebbe essere arrivato un libro per lui, anche se dubito che sia vero, non credo neanche sappia come ordinare i libri>. Capii che, molto probabilmente, il ragazzino era tutt’altro che un avido lettore. Nel presentarle il volume risposi: <Certo che è arrivato>. Un po’ interdetta lo prese, ringraziò e se ne andò.
Da allora il ragazzino è tornato più volte e per ogni libro che riconsegnava ne ordinava un altro della stessa collana, fino a completarla tutta, e ogni volta provavo un certo piacere perché, per quanto il mio contributo fosse stato minimo, potevo essere testimone di un momento importante nella vita di una persona: il momento in cui si trova qualcosa che ci piace e lo si insegue fino in fondo.
Ho iniziato il mio percorso di servizio civile con l’intenzione di cercare, in seguito, lavoro nell’ambito bibliotecario e questo episodio, nella sua banalità, è stato un sostegno decisivo alla mia intenzione di proseguire lungo questo cammino anche dopo il termine del mio anno. Cosa che, complice un pizzico di fortuna, almeno in parte si è già realizzata.


Francesco Gulisano, Operatore Volontario di Servizio Civile Universale presso la Biblioteca del Comune di Molteno (LC) per il progetto "Il gusto della lettura"

Un anno in Servizio Civile mi ha aperto gli occhi su molti aspetti che prima ignoravo

Ciao a tutti mi chiamo Roberto e ho 29 anni, in extremis per svolgere il Servizio Civile Universale.
Ho svolto il mio anno di Servizio Civile come aiuto-educatore presso una residenza sanitaria per disabili con deficit fisici e psichici di etá compresa tra i 18 e gli 85 anni.
Inizio col dire che sono stato molto fortunato a trovare questo lavoro. Mi piace chiamarlo "lavoro" perché lo considero come un lavoro part-time a tutti gli effetti.
 
Questa esperienza mi ha dato solamente risvolti positivi, mi ha fatto capire la strada che vorrei percorrere in futuro o come educatore professionale e quindi iscrivendomi all' università (anche se ho quasi 30 anni), oppure fare il corso per diventare Operatore Socio Sanitario.
Consiglio a tutti questa esperienza sia nell'ambito educativo della disabilità ma anche come Operatore Volontario di Servizio Civile in altri ambiti.
Nella mia sede di servizio mi sono trovato subito bene e a mio agio con la mia OLP (Operatrice Locale di Progetto) e con gli altri educatori ed educatrici.
In generale tutto il personale mi ha insegnato e affiancato senza mettermi pressione durante le attività con gli utenti.
 
Questo anno mi ha aperto gli occhi su molti aspetti che prima ignoravo come, ad esempio, al grande lavoro del ruolo dell' educatore, sempre disponibile a migliorare tutti gli aspetti della vita degli utenti e a rendere un poco più sopportabili le gravi problematiche, relazionandosi sempre con grande umiltà e pazienza durante tutto l'arco della giornata. Entrare in una RSD è come entrare in una bolla dove la realtà e le comodità di tutti i giorni sono stravolte, quindi sono rimasto sorpreso dal loro grande e importante lavoro.

Mi piacerebbe molto in futuro fare lo spesso. Finisco col dire che ne è valsa la pena fare il Servizio Civile Universale, peccato sia durato "solo" un anno.

 
Grazie
Roberto
 
Roberto Baragetti, Operatore Volontario in servizio presso Casa dei Ragazzi - IAMA (Istituto Assistenza Minori e Anziani) Onlus a Olgiate Molgora (LC)

Servizio Civile al Centro per l'autismo di Cascina San Vincenzo di Concorezzo (MB)

 

Cascina San Vincenzo accompagna bambini/e, ragazzi/e e le loro famiglie, nel confronto quotidiano con l’autismo in tutte le fasi della vita al fine di raggiungere il massimo livello di autonomia possibile… per tutti!

Un ambiente in cui “trovarsi a casa”, dove nessuno è lasciato solo. Questo è reso possibile grazie all’esperienza ed alla competenza di una équipe professionale integrata di psicologi, pedagogisti, educatori, logopedisti, psicomotricisti che modellano i percorsi abilitativi e riabilitativi sulle caratteristiche di ogni persona e delle rispettive famiglie.

Hai mai pensato di collaborare come Operatore Volontario/Operatrice Volontaria? Segui le avventure di Cascina San Vincenzo e se vuoi metterti in gioco, candidati subito al bando di Leva Civica, stanno cercando proprio te! Vai al bando

 

Le due "Iene" al Museo della Seta di Como

Lucini Simone e Meroni Sonia, Operatori Volontari in servizio presso il Museo della Seta di Como, alle prese con gli imprevisti e i risvolti del Servizio Civile.
Vuoi essere al loro posto? Candidati entro il 20 febbraio. Vai al bando
 

Trovare se stessi nelle parole di qualcuno

Il pensiero di Sabrina che sta svolgendo un'esperienza di Servizio Civile presso la biblioteca di Canzo (CO).

"La magia dei libri è proprio questa: trovare se stessi nelle parole di qualcuno che non ci conosce eppure sembra aver scritto di noi e per noi".

Sabrina Zoia, Operatrice Volontaria di Servizio Civile Universale, presso al biblioteca del Comune di canzo (CO) per il progetto: "Un carrello di Libri"

Con il Servizio Civile si entra in contatto con persone sempre pronte ad aiutare gli altri

Servizio Civile con le persone con disabilità Page 1

Sara Battiata, Operatrice Volontaria per Associazione Noi Genitori di Erba (CO)

Fiera di aver scelto il Servizio Civile, mi sento parte integrante del progetto

Pensieri di Servizio Civile, 19 gennaio 2023

 
Ho scelto di presentare domanda per il Servizio Civile nel 2022, a febbraio, per Associazione BiblioLavoro perché ho la passione per il libri, la scrittura e tutto ciò che concerne arte e cultura. Volevo vedere questo mondo da vicino, insomma.
Sono contenta finalmente di aver trovato una possibilità per esprimere ciò che conosco e so fare, e parlando nei primi giorni coi miei colleghi ho ritrovato molte materie di studio in comune; ero sorpresa di trovare tante persone che avessero fatto studi sociologici come me.

La mia prima giornata di servizio ancora me la ricordo. Naturalmente sono entrata dal cancello sbagliato, con grande sorpresa dei miei colleghi.

Già dalla prima settimana, andare al "lavoro" per me era un'attività piacevole. Tra le mie mansioni ci sono la stesura di articoli per il nostro blog, la creazione di grafici da pubblicare su Instagram, l'organizzazione e ricondizionamento di archivi storici e la collocazione ed etichettatura di libri nuovi.

A metà tra un lavoro e l'altro, rimango sorpresa da un nuovo libro che trovo interessante o una rivista che parli di sociologia del lavoro o usi della società.

In più, ci sono sempre momenti di scherzo, sulla mole di lavoro, sulle nostre caratteristiche personali, sui nostri gusti musicali. Che sia in ufficio o fuori all'ora di pranzo, più che essere con dei colleghi la sensazione è quella di essere con degli amici. Senza contare che c'è spesso l'occasione per organizzare uscite e gite insieme al di fuori del lavoro.

Il momento più significativo ed emozionante è stato visitare la sede del centro studi sindacale, facendo tutti insieme una grande riunione e passando qualche momento all'aria aperta. Mi sono stupita della facilità con cui ho interagito con altre persone, pur conoscendole appena.

Sono fiera di aver scelto il Servizio Civile e se tornassi indietro lo sceglierei sempre, perché permette di crescere personalmente, di conoscere per un anno intero consecutivo un ente e d'imparare molto dalle attività che si fanno. Ancora oggi purtroppo, alcune persone non capiscono l'importanza del Servizio Civile.

Io sono stata molto fortunata a entrare in un luogo di lavoro dove tutti riconoscono il mio valore e la potenzialità. Mi sono sentita sin da subito parte integrante del progetto. I miei colleghi chiedono la mia opinione e la mia collaborazione, e non sono cose per nulla scontate.

Spero davvero di continuare la mia attività all'interno di BiblioLavoro.

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Eleonora Di Vico, Operatrice Volontaria per Associazione Bibliolavoro Onlus di Sesto San Giovanni (MI) per il progetto "Libro dopo Libro, Servizio Civile nelle biblioteche della provincia di Milano"

 

ESPERIENZE! Ragazze e ragazzi raccontano il loro Servizio Civile Universale con Associazione Mosaico

 Giovani operatori volontari di Servizio Civile Universale, al termine dell'anno in cui si sono impegnati a favore della comunità in progetti elaborati da Associazione Mosaico, commentano a caldo la loro esperienza. Interviste raccolte nel 2022.

Una pagina del diario di Servizio Civile di Rebecca

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Rebecca Ester Invernizzi, Operatrice Volontaria di Servizio Civile alla Biblioteca di Cassano D'Adda (MI) per il progetto: "Libro dopo libro, Servzio Civile nelle biblioteche di Milano"

Buone azioni per la pace. “You may say I’m a dreamer, but I’m not di only one”

L’esperienza in Servizio Civile la racconterei tramite “Imagine” di John Lennon, a mio parere una delle canzoni più belle mai scritte. Un vero e proprio inno alla pace, per la quale si lotterà ogni giorno e che possiamo ritrovare nelle nostre buone azioni.
Grazie anche a questo testo, so di non essere l’unica a sognare un mondo di pace: “you may say I’m a dreamer, but I’m not di only one”.

Pezzotta Gaia, Operatrice Volontaria di Servizio Civile presso Consorzio Servizi Valcavallina (BG). Progetto: "I libri servono a capire e a capirsi"

Il Servizio Civile e la magia di diffondere cultura, arte e parole

C’è chi dice che la primavera sia rinascita e chi, come T. S. Eliot, considera aprile il più crudele dei mesi. Io, come lui, non ho mai amato l’arrivo di questa stagione che per qualche motivo è sempre stata mentalmente e fisicamente turbolenta.

Nel 2022, però, qualcosa è cambiato e nella primavera ho trovato un angolo di pace e un’opportunità. Il pomeriggio del 25 maggio ho iniziato a prestare Servizio Civile presso il Comune del mio paese, Sarnico, e in modo particolare presso la Biblioteca Comunale che per me è sempre stata molto più che una Biblioteca, luogo che mi ha cullata fin da piccola, che mi ha aiutata ad immaginare e a crescere.

In questa stessa Biblioteca avevo già fatto un’esperienza precedente di tirocinio universitario, per circa un mese, ma ora era tutto diverso, ora si trattava di un anno intero con il profumo dei libri e la possibilità di fare quello che più desidero al mondo: diffondere cultura, arte e parole.

Il primo giorno avevo la pelle d’oca. Sarà che il vuoto sociale del Covid aveva cambiato il mio approccio al mondo esterno, ma quando ho visto entrare i primi utenti, e ho potuto aiutarli, parlare con loro, consigliare loro dei libri, mi sono emozionata, mi sono sentita piena.

Da allora è stato tutto un crescendo: eventi estivi da gestire in collaborazione con il Teatro e la Pinacoteca del paese, Cineforum, eventi di lettura in biblioteca per i bambini più piccoli, progetti per espandere il servizio all’esterno votandosi ad un aiuto maggiore per la comunità e alla possibilità che la Biblioteca non sia solo un servizio di scambio, ma un servizio di sostegno, aiuto e scoperta.

Tutto quello che avevo sempre desiderato fare era ora parte di me. Potevo fare la mia parte.

Sicuramente l’organizzazione di eventi in collaborazione con altre arti che non fossero solo la letteratura - cinema, pittura, teatro - è ciò che più ho amato e amo fare, proprio perché vivo un’ambizione d’unione culturale che abbia un impatto sociale e anche psicologico per la comunità.

Ma ogni giorno per me è sempre stata ed è un’esperienza nuova di crescita e di realizzazione: anche solo il normale contatto con le utenze, il poter aprire loro le porte, accoglierle, indirizzarle mi ricorda la mia fortuna e di quanto anche piccolissime cose possano cambiare almeno un pezzetto del brutto che si ha intorno, dare speranza e far trovare una luce.

Per me la Biblioteca è anche e soprattutto l’opportunità di condividere questa luce.

Questa esperienza mi ha aiutata a superare tante mie piccole timidezze e limiti, mi ha aiutata ad avere sempre il coraggio di far sentire la mia voce e la voce di quello in cui credo, mi ha aiutata ad avere organizzazione, e mi ha indubbiamente migliorata a livello umano.

Mi ha inoltre aiutata a saper sempre trovare una soluzione alle problematiche impreviste e difficili. Un aneddoto divertente è stato quando, durante la seconda serata estiva dei nostri eventi di Cineforum - serate di cinema all’aperto - il proiettore si è schiacciato e ha quasi preso il volo per via del vento. La situazione è stata esilarante, ma ovviamente noi ci siamo subito preoccupati per la delusione che le persone presenti, anche abbastanza numerose, avrebbero potuto provare. Alla fine non ci siamo dati per vinti, con massima onestà abbiamo spiegato che avremmo dovuto sistemare il tutto diversamente e che ci sarebbe voluto del tempo, ma nessuno si è mosso, anzi, il paese ci ha aiutati a ovviare il problema, si è reso disponibile e ci ha persino ringraziati per l’opportunità data loro di poter vivere il cinema in modo diverso e interessante, anche per chi non fosse mai stato un vero e proprio cinefilo.

Quest’esperienza mi ha ricordata una cosa che spesso sfugge nelle giornate e nella routine quotidiana: la magia di trasmettere.

Cercherò di proseguire nello stesso ambito anche quando il mio periodo di servizio sarà finito, considerando che è sempre stato il mio obiettivo, ma senza dubbio è un’esperienza che per quanto mi riguarda - soprattutto presso l’ente per cui lavoro - vale sicuramente la pena intraprendere e che consiglierei.

Anche a livello pratico, credo che le ore di formazione obbligatoria parallele al servizio siano un grande aiuto per la preparazione di concorsi futuri, e in generale un utile trampolino di lancio che possa aiutare ad avere più sbocchi lavorativi e più possibilità di trovare lavoro, avendo comunque già un anno di guadagno e indipendenza economica personale, quindi maggiori opportunità.

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Miriam Tagli, Operatrice Volontaria in servizio presso la biblioteca del Comune di Sarnico (BG). Progetto: I libri Servono a capire e a capirsi: Servizio Civile nelle biblioteche della bergamasca

 

Con i bambini di un asilo nido a Lenna, in Valle Brembana

Ciao! Sono Gervasoni Sara, una ragazza volontaria di Servizio Civile presso un asilo nido in Valle Brembana (BG).

Sto studiando scienze dell’educazione per la prima infanzia ed è proprio per questo che ho voluto provare a fare domanda di Servizio Civile: unire, al mondo del lavoro, la mia passione e le mie conoscenze apprese studiando.

Ricordo ancora il primo giorno di servizio: gli occhi di quei piccoli bambini che ti guardano e trasmettono tante emozioni che non finiscono mai. Ogni giorno, nonostante la medesima routine, è sempre un giorno da scoprire tra attività, passeggiate, uscite in giardino e tanti, tanti sorrisi in mezzo a pianti che svaniscono con una coccola in più.

Mi sono resa conto d’aver trovato la mia strada, d’aver capito cosa davvero mi riempie il cuore. Mi piacerebbe condividere con voi questa frase perché è davvero vero che dalle più semplici e piccole cose nascono gli episodi più grandi e belli. I bambini sono un mondo da scoprire e chi ha passione e volontà di farlo scoprirà anche un sé interiore che non conosceva.

 

"Un bambino ha piccole mani, piccoli piedi e piccole orecchie

ma non per questo ha idee piccole"

Beatrice Alemagna

 

Questa opportunità, grazie anche a Mosaico, mi ha già dato e sta dando molto, arricchendo questa mia avventura ed esperienza.

 

Sara Gervasoni, Operatrice Volontaria di Servizio Civile presso l'asilo nido di Lenna (BG) per la Cooperativa InCammino. Progetto: "UN MONDO A COLORI: un progetto a sostegno della prima infanzia in provincia di Bergamo"

 

Un servizio poliedrico in Val Cavallina

Ho iniziato il Servizio Civile a maggio. Impegnato nel progetto “I libri servono a capire e a capirsi”, mi divido tra la biblioteca comunale e il Municipio del mio Comune di residenza. La ripartizione è abbastanza netta: al mattino lavoro in Municipio, più precisamente nell’Ufficio anagrafe, mentre nel pomeriggio affianco il bibliotecario.

Ciò mi permette di conoscere due ambienti di lavoro diversi. Entrambi non mi erano del tutto nuovi. In Municipio avevo svolto l’Alternanza Scuola Lavoro quattro anni fa e in biblioteca avevo lavorato come volontario due anni fa, durante l’estate.

Ho scelto il Servizio Civile per due motivi. Da tempo desideravo un impiego salariato da affiancare allo studio universitario e desideravo altresì servire il mio Paese e la mia comunità. Pertanto, quando sono venuto a conoscenza di questa opportunità, l’ho colta al volo.

Giunto quasi a metà del mio percorso, posso dichiararmi soddisfatto della mia scelta. I colleghi sono amichevoli, sempre disponibili a insegnarmi nuove mansioni e sempre attenti alle mie necessità. Il lavoro non è mai troppo pesante. Gli orari concordati sono rispettati da entrambe le parti. Ora ho la soddisfazione di poter disporre di denaro da me guadagnato. Personalmente preferisco il lavoro in biblioteca, in quanto più rilassante.

Il mio obiettivo nel futuro, una volta finita questa esperienza, è proseguire gli studi fino alla laurea. Dopodiché, come suggeritomi dalla mia famiglia e dai miei colleghi, a loro volta soddisfatti del mio operato, tenterò i concorsi pubblici per ottenere un posto nella Pubblica Amministrazione.

dovessi scegliere un oggetto che rappresenti il mio percorso, esso sarebbe il coltellino svizzero, perché è in grado di assumere su di sé molte funzioni diverse.

Per concludere, consiglio il Servizio Civile ai miei coetanei, in particolare a coloro che non studiano né lavorano e desiderano guadagnare soldi, rendersi utili e chiarirsi le idee.


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Marco Allieri, Operatore Volontario di Servizio Civile per Consorzio Servizi Val Cavallina (BG) pe ril progetto "I libri servono a capire e a capirsi"

 

Al Comune di Premolo, un'esperienza di Servizio Civile

Arianna ci descrive le attività che svolge al Comune di Premolo, sede di Servizio Civile.

"Le mie mansioni in Comune consistono nell’attività di protocollazione e nella trascrizione degli oggetti delle delibere comunali da quelle più vecchie fino ad oggi.

Questa esperienza ritengo mi potrà essere utile come un inizio di inserimento nel mondo del lavoro. Tra le qualità che devo mettere in campo ci sono sicuramente pazienza, costanza, precisione e  puntualità. Ci sono stati momenti di difficoltà che ho superato con il dialogo e la comunicazione.

Consiglierei l’esperienza di Servizio Civile a ragazzi giovani che vogliono iniziare a farsi un’idea di come possa essere il mondo lavorativo o che vogliono affiancare questo percorso ai loro studi.

Per il futuro mi auguro di laurearmi e trovare lavoro nell’ambito in cui sto studiando. Sono positiva e speranzosa per tutto ciò che verrà."

Arianna Benzoni, Operatrice Volontaria presso il Comune di Premolo (BG) per il progetto "Nessuno rimanga indietro: un progetto di educazione e promozione dei diritti del cittadino in Provincia di Bergamo"

Servizio Civile: una finestra sul mondo per comprenderlo e per orientarsi tra le sfide quotidiane

Una finestra sul mondo.

Ciao, sono Elisa e sto svolgendo il Servizio Civile per Iscos Lombardia, ente di solidarietà e cooperazione internazionale che realizza progetti di sviluppo e mette in atto azioni di sensibilizzazione relative a tematiche quali i diritti umani e civili, la parità di genere, il lavoro dignitoso e la sicurezza alimentare.

Il 6 giugno 2022 ho mosso i primi passi incerti all’interno dell’ufficio, consapevole delle mie mancanze in termini di conoscenze e competenze, ma con la voglia di imparare, fare nuove esperienze formative e maturare una visione più completa del mondo e della società in cui vivo. Fin dal primo momento sono stata accolta da persone competenti e disponibili, che mi hanno aiutato a conoscere il lavoro e le sue dinamiche, per poi entrare a far parte di un ambiente vivace che lascia libero spazio al dialogo e alla creatività. Questa esperienza mi sta aiutando ad avere più fiducia in me stessa e nelle mie capacità, ad affinare le mie competenze comunicative, oltre che a farmi comprendere l’importanza di organizzare il proprio lavoro per rispettare le scadenze e raggiungere dei buoni risultati.

In Iscos Lombardia il lavoro si svolge principalmente nell’ufficio di Milano, ma non mancano le occasioni di partecipare ad eventi, seminari ed iniziative, organizzati anche in partenariato con altri enti, per conoscere più da vicino tutte le realtà con le quali è impegnata l’associazione.

Infine, il Servizio Civile può rappresentare un’autentica opportunità di crescita personale e professionale perché cerca in molti modi, per esempio attraverso i percorsi di formazione e tutoraggio, di fornire ai giovani gli strumenti necessari a comprendere il mondo di oggi e orientarsi tra le sfide quotidiane.

Elisa Bellaviti, Operatrice Volontaria presso ISCOS Lombardia a Milano per il progetto "Nessuno è nato odiando - progetto di Servizio Civile educazione e diritti umani, della nonviolenza e della difesa non armata della Patria"

Servizio Civile: essere gentili con gli altri ma anche con se stessi

Carelli_VeraCosa mi ha lasciato l’esperienza che sto facendo di SCU in un asilo nido?

In un asilo nido a mio avviso si imparano tante cose. Penso di aver lasciato qualcosa ai bambini e alle bambine con cui ho avuto a che fare, ma soprattutto loro hanno lasciato qualcosa a me.

Per non usare una frase fatta vorrei fare un esempio: Andrea (3/4 anni) mi ha lasciato la sua capacità di immaginare quando mi ha chiesto “come mai ti hanno punto così tante zanzare?” riferendosi all’acne presente sul mio viso, regalandomi un sorriso.

L’ho definita capacità di immaginare ma dal punto di vista dell’adulto potrebbe essere anche vista come la capacità di prendere ogni tanto la vita con leggerezza. Non sempre, non in ogni situazione, ma ogni tanto farebbe bene a noi persone adulte, come diceva Pascoli, ascoltare il bambino che è in noi. Prima del Servizio Civile ero un po’ troppo severa con me stessa. Grazie a questo percorso, ma non solo, sto imparando ad essere gentile con gli altri ma anche e soprattutto con me stessa.

 

 

 

 

 

Vera Carelli, Operatrice Volontaria in Servizio Civile presso l'asilo nido della Cooperativa Sociale "il Pugno Aperto" per il progetto "Un mondo a colori: un progetto a sostegno della prima infanzia in provincia di Bergamo "

Un arcobaleno di emozioni al Centro diurno disabili di Caravaggio

Simoncini Greta

Buongiorno,

Sono Simoncini Greta e svolgo il Servizio Civile presso il Centro Diurno Disabili "La Gabbianella" di Caravaggio che è gestito dall'Acli Servizi di Bariano.

L'esperienza che sto avendo mi sta piacendo molto e sta arricchendo il mio bagaglio professionale (sono una Oss) e quello personale. Da quando ho iniziato a svolgere il Servizio Civile ho potuto entrare in contatto con persone con disabilità e situazioni nuove che mi hanno fatto cambiare visione di questo mondo. La cosa migliore della mia esperienza sono i sorrisi, gli abbracci e gli occhi pieni di gratitudine dei ragazzi che frequentano il Centro Diurno Disabili. Loro per me, sono ragazzi speciali che hanno qualità molto rare. Se dovessi scegliere qualcosa per descrivere la mia esperienza sceglierei l'arcobaleno, in quanto questa esperienza presenta tanti colori diversi dai toni più vivaci a quelli meno. Sto vivendo situazioni che mi portano tanta gioia ma nello stesso tempo, venendo a conoscenza di alcune situazioni, mi portano un po' di malinconia.

Tra le attività di cui si occupano i ragazzi del CDD  ci sono la promozione del la chiesa di S. Bernardino di Caravaggio e la Pet Therapy.

 

 

Simoncini Greta, Operatrice Volontaria di Servizio Ciivle per Acli Servizi di Bariano (BG).

Servizio Civile in ambito museale e organizzazione di eventi

Buongiorno, sono Paola Pastori e svolgo Servizio Civile Universale presso Villa Bernasconi a Cernobbio, iniziato il 25 maggio.

In questi mesi mi sono trovata molto bene, ho avuto modo di affinare e ampliare le mie conoscenze, sia in ambito museale, con visite guidate o aiuto e supporto ai visitatori, sia in ambito comunicazione e organizzazione di eventi. Il tutto è stato reso maggiormente piacevole dalla presenza di un team di lavoro dinamico e affiatato, tutto giovane!

Spero che questo percorso mi riservi tante nuove avventure!

 

Paola Pastori, Operatrice Volontaria di Servizio Civile Universale per il Comune di Cernobbio (CO) presso Villa Bernasconi, per il progetto: "Luoghi della cultura - un progetto per la tutela e valorizzazione dei beni storici artistici e culturali"

Servizio Civile con Circolo Acli Ghidini e Bonomi di Cassano d'Adda. Un percorso di crescita poco convenzionale, legato ai bisogni veri e quotidiani delle persone

A partire dal 25 maggio 2022, ho iniziato a svolgere il Servizio Civile presso l’Acli di Cassano d’Adda.

Ho presentato domanda come occasione per mettermi in gioco e cercare nuovi stimoli. Fino ad ora posso dire che sta andando tutto bene e che sto facendo un’esperienza diversa dalle altre. Ho scelto anche di presentare domanda per cercare di raggiungere una sorta di indipendenza dai miei genitori, per essere più autonomo e per togliermi, magari, qualche “sfizio” , come può essere una partita a Padel con gli amici e continuare gli studi universitari senza mai perdere di vista gli obiettivi che mi sono fissato.

In questi mesi estivi mi è stato proposto di prestare servizio come animatore presso l’oratorio di Cascine San Pietro. Ho deciso di accettare e mettermi in gioco in questa nuova sfida. Ho deciso di farlo, anche perché fin dalle elementari ho frequentato il Grest (Gruppo Ricreativo Estivo). Ho sperimentato la realtà dell’oratorio, prima come un semplice ragazzino delle elementari, poi verso i 13-14 anni come aiuto-animatore ed infine come animatore. Questo processo di crescita mi ha dato modo, quest’anno di diventare coordinatore e di collaborare insieme ad un’altra ragazza (anch’essa animatrice) e numerosi altri volontari (nonne e mamme).

Ho vissuto questo periodo con estrema serenità, che mi auguro aver potuto trasmettere a tutti coloro con cui ho lavorato. È stato un processo impegnativo in cui ho potuto DARE, ma anche RICEVERE molto dai bambini e dalle persone nuove che ho conosciuto.

Mi sono trovato molto bene con tutti e soprattutto ho imparato a condividere e a collaborare con altri coetanei, ma anche persone più adulte di me, che mi hanno insegnato ad essere paziente e riflettere su ciò che avrei dovuto programmare, organizzare e gestire.  Il tutto accompagnato da una timidezza iniziale, ma molto presto trasformata in sicurezza e determinazione.

È un’esperienza che rifarei di nuovo e che proporrei anche ad altri miei coetanei.

A partire da settembre inizierò a collaborare con la “scuola” di italiano per stranieri. Questa sì che mi spaventa un po'… mi chiedo se ne sarò all’altezza. In questo caso la relazione sarà maggiormente con persone adulte e con difficoltà linguistica. È un’esperienza totalmente nuova, ma che se da una parte mi spaventa, dall’altra mi entusiasma l’idea di dover mettere alla prova ciò che ho studiato a scuola e l’idea di calarmi in numerose e molteplici culture diverse dalla mia.

Le 3 parole che mi vengono in mente parlando delle attività svolte fino ad ora in questo inizio di percorso sono: condividere, aiutare e supportare. Lavorare con nuove persone e in situazioni diverse non è sempre facile, ma penso che mi possa servire molto per il mio futuro scolastico e professionale. Un percorso di crescita poco convenzionale, più legato ai bisogni veri e quotidiani delle persone.

Lo scettiscismo e l’inconsapevolezza iniziale sono diventati ora soddisfazione e presa di coscienza di ciò che sono e di ciò che voglio diventare.

 

Lorenzo Brusamolino, Operatore Volontario in servizio Civile Universale per Circolo Acli Ghidini e Bonomi di Cassano d'Adda (MI) per il progetto: NESSUNO È NATO ODIANDO - Progetto di Servizio Civile Universale in educazione e promozione della pace, dei diritti umani, della nonviolenza e della difesa non armata della Patria

Come una barchetta, leggera navigo, superando ostacoli e acquisendo valori preziosi

Mi è stato chiesto di raccontare la mia storia e non sono solita a scrivere pagine e pagine di informazioni, notizie. 

Ma chiuduendo gli occhi, dinanzi a me vedo un' immagine: una barchetta in mezzo al mare, che galleggia e che cerca di arrivare al porto.
 
L'esperienza che sto svolgendo è proprio così. La equiparo ad una barchetta che leggera naviga e lentamente, superando ostacoli che dinanzi si pongono, riesce ad attraccare al porto, con fatica, con leggerezza, con facilità, non importa. Quello che conta è attraversare ogni momento assaporandone i dettagli per arrivare a un porto, ricca di valori aggiunti e di esperienze che potrebbero, in qualche modo, cambiare la vita.
 
Servizio Civile per me è questo, un tuffo nel vuoto, un'esperienza ricca di emozioni, di occasioni e di sperimentazione. Convinta che, una volta giunta a destinazione, avrò le spalle pesanti di valori aggiunti, quei valori che se non avessi intrapreso questa strada non avrei avuto la possibilità di acquisire.
 
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Vanessa Vanalli, Operatrice Volontaria presso Consorzio Servizi Valcavallina (BG) per il progetto: CAMMINIAMO INSIEME: un progetto a sostegno dei minori

 

Villa Bernasconi a Cernobbio: una sede di Servizio Civile vivace e giovanile

Sono Elena Fontana e svolgo il Servizio Civile all’interno della Villa Bernasconi, un’esperienza unica e creativa in un ambiente giovanile, proprio quello che mi aspettavo! Allego una foto che rappresenta con i colori il tono vivace dell’ambiente in cui mi trovo!

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Elena Fontana, Operatrice Volontaria di Servizio Civile Universale, presso Villa Bernasconi del Comune di Cernobbio (CO) per il progetto "LUOGHI DELLA CULTURA: un progetto per la tutela e valorizzazione dei beni storici, artistici e culturali"

 

Gli effetti collaterali del Servizio Civile

Eventi collaterali! Un Laboratorio di carta riciclata in biblioteca.

Con la partecipazione speciale della nostra volontaria che ci ha raccontato: "Il laboratorio è stato svolto in collaborazione con la Biblioteca di Pigra. Utilizzando dei libri estremamente rovinati e obsoleti, abbiamo creato la pappa di carta con cui sono stati realizzati nuovi fogli colorati. Successivamente sono stati assemblati e prodotti dei nuovi libretti e quaderni che verranno catalogati".

 

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Veronika Salandin, Operatrice Volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio presso la biblioteca del Comune di Pigra (CO) per il progetto: " Un carrello di libri: Servizio Civile nelle biblioteche della provincia di Como e Varese"

Un universo dietro le quinte della biblioteca

 

Ciao! Sono Davide e sto svolgendo Servizio Civile presso la Biblioteca di Lambrugo.

Controllavo spesso i bandi di Servizio Civile di Associazione Mosaico e quando ho trovato quello per la biblioteca, non ho esitato e ho fatto subito domanda.

La biblioteca mi ha sempre incuriosito ed ero interessato dunque a scoprire il "dietro le quinte" di questo luogo, per cui la scelta è stata facile. Accanto a questa voglia di scoprire questo "universo", era presente una naturale preoccupazione derivante dall'iniziare una nuova esperienza e dal fatto di lavorare con nuovi colleghi.

Tuttavia queste preoccupazioni sono scomparse con il passare dei giorni, grazie alla disponibilità della bibliotecaria e dei colleghi degli altri uffici. Ora la biblioteca è diventata una sorta di seconda casa per me. Per quanto riguarda le attività, il lavoro del bibliotecario è più dinamico di quanto avevo in mente, per cui, nonostante non siano presenti ritmi frenetici, la giornata passa in fretta tra libri da prestare, rimettere a scaffale e ordinare.

Per finire, non posso far altro che consigliare il Servizio Civile: permette di mettersi in gioco, apprendere cose nuove e non da ultimo permette di guadagnare qualcosa.

Davide Giozzi, Operatore volontario di Servizio Civile Universale, in servizio presso la biblioteca del Comune di Lambrugo (CO) per il progetto: " Un carrello di libri: Servizio Civile nelle biblioteche della provincia di Como e Varese"

 

Annalaura in servizio per dare un contributo alla Comunità

 

Sono Annalaura Tinaglia e presto servizio all'Università di Bergamo, nella biblioteca di sant'Agostino. Ho subito presentato la domanda per questo Ente per aiutare la mia comunità universitaria e cercare di esserne più coinvolta.

Fin da subito mi sono trovata bene e mi sono sentita accolta e guidata, tra scaffali, depositi e uffici. Mi piace la diversità dei ruoli che posso assumere all'interno del mio Ente anche perchè mi ha fatto capire che posso fare molte più cose di quanto pensassi: devo essere solo più organizzata, disponibile ed estroversa di quanto non fossi prima.

Credo che il Servizio Civile sia un'esperienza da fare sia per il contributo che si dà alla comunità, sia perchè è un percorso di crescita, non solo lavorativa, che, in un'età in cui si è ancora così aperti e "malleabili", può fare la differenza.

Annalaura Tinaglia, Operatrice Volontaria di Servizio Civile Universale in servizio all'Università di Bergamo (BG) per il progetto: "IL LIBRO È IL MIGLIOR AMICO DELL'UOMO: Servizio Civile nelle biblioteche della Bergamasca"

 

Cultura e contatto con le persone, Servizio Civile in biblioteca

Ciao, sono Benedetta Maria Racioppi e ho iniziato il Servizio Civile il 25 maggio 2022 presso la Biblioteca civica di Zanica.

È un’esperienza che consiglio per iniziare ad essere indipendenti e per avvicinarsi al mondo del lavoro come prima esperienza. Il lavoro in biblioteca arricchisce tanto, sia per il contatto con il pubblico, sia per lo stretto contatto con la cultura. Stare a contatto con nuovi libri tutti i giorni ti porta a non smettere mai di imparare. È una bella esperienza che rifarei sicuramente.

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Benedetta Maria Racioppi, Operatrice Volontaria in servizio presso la biblioteca del Comune di Zanica (BG) per il progetto "LIBRI PER SEMPRE: Servizio Civile nelle biblioteche della bergamasca"

 

il Servizio Civile è un'emozione indescrivibile

Per Matteo, svolgere il Servizio Civile è un'emozione indescrivibile. E tu come lo descriveresti? Se sei un operatore/operatrice volontario/a raccontalo scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Matteo: "Non esistono canzoni rap, poesie per descrivere quello che si prova a fare il Servizio Civile. A parere mio è un opportunità che ogni giovane deve cogliere.
Nel mio caso, ero indeciso di che fare della mia vita. Finita la scuola mi è stata presentata quella opportunità e non ho esitato. Attualmente sto facendo Servizio Civile presso il Comune di Anzano del Parco nell’ambito dei servizi sociali. È un'esperienza che ti cambia (posso garantirlo io stesso) e lo consiglio tutti".

Matteo Fusi, Operatore Volontario presso il Comune di Azano del Parco (CO) per il progetto "INCONTRIAMOCI: un progetto a sostegno dei minori nelle province di Como e Varese"

 

Imparare cose nuove ti migliora come persona: ti fa capire davvero chi sei e come sei

Questa lettera la dedico a tutti quei ragazzi, più piccoli o più grandi di me, che vogliono mettersi in gioco.

Era inverno, quando grazie ad un'amica ho scoperto Associazione Mosaico, un ente che si occupa di Servizio Civile in vari ambiti.

Sono una ragazza di 20 anni che ha finito la maturità l'anno scorso, e mentre tutte le mie compagne avevano già programmato il futuro e aveva già le idee più che chiare, io ero in alto mare. Non sapevo se per me era meglio un lavoro o iniziare l'università, e per un po' sono rimasta con un punto di domanda enorme. Ma poi eccola lì, nero su bianco, quella che poteva essere la soluzione. Un'esperienza, un'opportunità che forse mi avrebbe aiutato. Ho sempre amato i bambini: la lora felicità, il loro stupore nelle piccole cose, i loro sorrisi. Avendo due cuginetti piccoli e avendoli visti crescere, ho sempre saputo che in fondo avrei voluto lavorare con loro. Infatti ho scelto di fare quest'esperienza nell'asilo nido di Gorlago. Ricordo ancora bene il primo giorno: lo stupore sul viso di quelle piccole creature nel vedere una faccia nuova. Ogni giorno imparavo sempre una cosa nuova, un sorriso, una risata, un pianto e se dovessi scegliere un simbolo per descrivere tutto ciò, penso proprio che sarebbe un cioccolatino.

Non sai mai quello che ti capita ed è sempre un'incognita, proprio come ogni giorno in asilo: non sapevo mai cosa sarebbe successo quel giorno, ma ero più che felice di scartare l'involucro e vedere cosa sarebbe successo. Ogni giorno s'impara qualcosa di nuovo, ti migliora come persona: ti fa capire davvero chi sei e come sei.. dicono che siano le maestre ad insegnare ai bambini, ma vi dico che ogni giorno, seppur piccoli, sono i bambini a lasciarti qualcosa dentro. Devo ammettere che ero un po' in ansia i primi giorni, mi ripetevo: "sarò abbastanza brava?", "le altre educatrici saranno soddisfatte di me?" o "sarà davvero quello il posto in cui vorrò lavorare?". 1000 domande, 1000 aspettative e alla fine era tutto lì. Chiaro come l'acqua.

Questa esperienza è una di quelle cose che tutti i ragazzi dovrebbero provare, che abbiano le idee chiare o meno, la consiglierei senza dubbi. La parte che più preferivo della giornata era quando arrivavano, perché portavano vita ad una normale struttura, che poi era tutto tranne che normale.. era qualcosa di più. O il momento della nanna, quando li devi cullare e quando ti stringono la mano o il dito con la loro manina paffuta. Ovviamente non è tutto rose e fior, ci sono stati momenti difficili, ma nulla che non si potesse risolvere insieme. E con questo passo e chiudo ragazzi. Non preoccupatevi se non avete le idee chiare, se non sapete ancora tutto del vostro futuro. Non importa.. scegliete di vivere felici col lavoro che amate. Siate voi gli artefici del vostro futuro e lottate per i vostri sogni, come io sto iniziando a fare con il mio.

Con affetto, Deborah.

Deborah Barcella, Operatrice volontraia di Servizio Civile Universale in servizio presso l'asilo nido della Parrocchia San Pancrazio Martire di Gorlago (BG) per il progetto "UN MONDO A COLORI: un progetto a sostegno della prima infanzia in provincia di Bergamo"

Servizio Civile in biblioteca, luogo dove si cresce tutti insieme

Mi chiamo Marco, ho 26 anni e sto al momento prestando, dal 25 maggio, Servizio Civile presso la biblioteca di Pedrengo, paese in cui vivo.

Sono molto contento di aver scelto questo percorso, all'inizio ero molto indeciso su quale percorso intraprendere e a quale progetto iscrivermi. Alla fine ho optato per la biblioteca per riscoprire un po' il paese e rimanere in contatto con la popolazione. Devo dire che il primo giorno mi sono trovato un po' spaesato la mole di informazioni da memorizzare era molta; divisione degli scaffali, catalogare e scartare, quali libri vanno di più, come utilizzare il programma e simili.

Con calma e soprattutto grazie all'OLP sono riuscito ad adattarmi senza problemi e ora mi trovo molto a mio agio. Questa esperienza è stata, ed è tuttora, molto formativa sia in ambito personale che lavorativo, ho sviluppato nuove abilità e conoscenze, ho migliorato nella mia capacità di problem solving e sono riuscito a sviluppare delle buone relazioni con gli utenti.

La parte più gratificante di queste relazioni è quella soprattutto con i bambini e i ragazzi con cui ormai c'è un tono confidenziale e un atteggiamento di amicizia. Capita spesso infatti che alcuni entrino con un "ciao, che libri mi consigli di bello oggi?", oppure "ho finito il libro che ho preso, molto bello! Tu l'hai letto e ne conosci di simili?".

Capisci dopo un po', che la biblioteca non è il solito luogo che si ha, magari, in mente da piccoli, chiuso e un po' triste; ma è un luogo di scambio e di relazione dove si cresce e si aiuta a crescere tutti insieme. Se dovessi tornare indietro sicuramente sceglierei nuovamente la biblioteca e stavolta con anche qualche consapevolezza in più. Il Servizio Civile, indipendentemente da dove è svolto, è sicuramente un'esperienza fantastica e lo consiglio a tutti perchè ti permette di inserirti in situazioni e ambiti che altrimenti una persona non andrebbe a scegliere. Serve anche a livello umano, in quanto le persone, gli ambienti, e il lavoro che c'è dietro, ti tocca direttamente e ti lascia un segno indelebile che ti porterai dietro per sempre.

 

Marco Mascheretti, Operatore volontario in Servizio Civile Universale per il Comune di Pedrengo (BG) presso la biblioteca comunale, per il progetto: "I LIBRI SERVONO A CAPIRE E A CAPIRSI - Servizio Civile nelle biblioteche della bergamasca "

Per superare le difficoltà ho capito di dover mettere in gioco una parte importante di me stessa

Il 25 Maggio 2022 ho intrapreso la mia avventura del Servizio Civile a Urgnano all’Asilo nido comunale “Arcobaleno”.

Le motivazioni personali che mi hanno portata a compiere quest’esperienza sono state diverse; per primo sicuramente il bisogno di scoprire la mia “vocazione” in campo lavorativo, verificare se gli studi che avevo intrapreso fossero quelli adatti alle mie aspettative e questo di conseguenza ha fatto nascere in me desiderio ed emozione.

Mi hanno sempre affascinato i bambini, sono arrivata all’inizio di questo percorso un po’ spaventata non avendo mai avuto esperienze simili a parte il tirocinio, ma allo stesso tempo molto curiosa e desiderosa di mettermi alla prova. Il timore di non farcela non mi ha impedito di affrontare le situazioni, ovviamente con il sostegno e la fiducia che mi hanno dato le educatrici. Un’ altra grande motivazione è stata senza dubbio la mia voglia di cimentarmi nel campo lavorativo, far vedere quanto valgo e mettere da parte un piccolo guadagno.

Mi sono così occupata in prima persona dei bambini e dei loro giochi, delle loro abitudini e della loro alimentazione. È stata una scoperta per me quasi sempre piacevolte, sia pure con dei risvolti a volte poco simpatici: quando ho scoperto che i bambini si sporcano, rifiutano il cibo, non ascoltano se non opportunamente sollecitati e coinvolti, ho capito di dover mettere in gioco una parte importante di me stessa. 

 

Erika Mazzoleni, Operatrice Volontraia di Servizio Civile Universale, in servizio per il Comune di Urgnano presso l'Asilo nido comunale “Arcobaleno” per il progetto: "UN MONDO A COLORI: un progetto a sostegno della prima infanzia in provincia di Bergamo"

 

Una studentessa universitaria: "il Servizio Civile è proprio quello di cui avevo bisogno"

L'esperienza di Servizio Civile, è proprio quello di cui avevo bisogno.

Mi sono iscritta perché oltre all'università sentivo la necessità di mettermi in gioco, trovare nuovi stimoli e allo stesso tempo inserirmi in un contesto lavorativo.

Il giorno in cui mi hanno selezionata mi sono sentita veramente felice. Quando ti poni un obiettivo e lo riesci a raggiungere ti senti appagata, soprattutto quando quello che ottieni, è quello in cui avevi riposto parecchie speranze.

L' elemento che più mi sta arricchendo è l'empatia con le persone. Poter essere d'aiuto anche con un semplice gesto mi dà gratificazione. Come per ogni cosa ci sono i pro e i contro (infatti da quest'anno spero di riuscire a combinare il servizio con l'università che è totalmente in presenza) ma quello di cui sono sicura è che rifarei questa esperienza perché mi sta dando tanto.

 

Erika Ruffoni, Operatrice volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio per il Comune di Paladina (BG) per il progetto "SOSTENERE - Un progetto di sostegno dei minori della provincia di Bergamo"

Seminare e raccogliere frutti anche laddove sembra impossibile esserci raccolto

Diana Carretta

Sono la volontaria del Servizio Civile Carretta Diana e svolgo il servizio a Castelbelforte, (MN).
Ho pensato di condividere con voi la mia esperienza al CRED comunale, dove con le educatrici della cooperativa Minerva abbiamo intrattenuto i bambini della scuola dell'infanzia per 5 settimane. Questi giorni sono stati per me altamente formativi, ho scoperto nuovi lati di me, nuovi modi di approcciare con i bambini e nuove modalità per entrare in sintonia con i "colleghi".
A quest'immagine ho aggiunto anche un mio slogan che rappresenta a pieno quello che è il mio obiettivo: seminare e raccogliere frutti anche laddove sembra impossibile esserci raccolto. Tutto questo però è possibile solo se viene fatto utilizzando gli occhi dei bambini. Ovviamente questo vale per tutti gli adulti, ragazzi e bambini che ho incontrato e incontrerò durante questo anno e vale anche per me!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Diana Carretta, Operatrice Volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio per Comune di Castelbelforte (MN) per il progetto "ATTIVIAMOCI - Un progetto di sostegno ai minori in difficoltà"

Da volontaria di Servizio Civile a Operatrice Locale di Progetto

Da Operatrice Volontaria a bibliotecaria

È la storia di Noemi che dopo l'esperienza di Servizio Civile Universale ha ricevuto un'offerta di lavoro da Bibliolavoro, l'Associazione culturale promossa da Cisl Lombardia e sede di attuazione del suo servizio.

Secondo i dati raccolti e pubblicati nell'ultimo ritorno occupazionale di Mosaico, non è insolito che i nostri Operatori Volontari ricevano proposte di collaborazione. Noemi rientra in quel 17% che ha ricevuto una proposta direttamente dall'Ente.

 

Dopo l'offerta di lavoro un corso di formazione per Operatrice Locale di Progetto

Per l'ex volontaria non solo un contratto da Bibliotecaria ma un altro incarico importante. Ha partecipato al corso formativo tenuto da Associazione Mosaico e ha ottenuto l'attestato di OLP - Operatrice Locale di Progetto ossia la Responsabile dei prossimi volontari di Bibliolavoro. 

Ringraziamo Noemi per averci inviato questa mail e ci congratuliamo per il percorso intrapreso.

Siamo orgogliosi di poter continuare a promuovere i valori del Servizio Civile anche tramite la sua Persona.

 

Maresca Noemi Bibliolavoro

 

Noemi Maresca, ex Operatrice Volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio per Bibliolavoro di Sesto San Giovanni (MI) per il progetto "La lettura è uguale per tutti: Servizio Civile Universale nelle biblioteche della Provincia di Milano" 

Quando il Servizio Civile Universale è occasione di rinascita

Facchinetti AlessiaA pochi giorni dall'avvio dei volontari di Servizio Civile riceviamo e condividiamo la prima impressione di Alessia
 
Buongiorno,
mi sono sentita sin da subito di compilare il questionario, perché sarebbe stato più consono attendere la fine, ma non è sempre il tempo a dare una valutazione alle “cose” e spesso basta anche solo un attimo per definirle.
Il questionario richiede di dare un giudizio personale a proposito dell’esperienza di SCU, io nel giro di 15 giorni mi sono sentita subito a mio agio e soprattutto accolta e ho ricevuto tanta disponibilità da chi fa parte di questo team. Sia dall’ente del Consorzio Servizi Valcavallina che da Associazione Mosaico.
Ho deciso di allegare quest’immagine alla mail, sono delle foglie che volano verso l’alto e il disegno mi trasmette un senso di pace, serenità e allo stesso tempo di felicità.
In particolar modo, però, ho scelto questa di immagine, perché per me rappresenta la rinascita, da qualsiasi punto di vista: lavorativo, emotivo, sociale.. e il Servizio Civile per me simboleggia questo.
 
 
 
 
 
Alessia Facchinetti Operatrice Volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio per Consorzio Servizi Valcavallina (BG) per il progetto "I LIBRI SERVONO A CAPIRE E A CAPIRSI - Servizio Civile nelle biblioteche Bergamasche"

Tenacia: parola chiave del mio Servizio Civile

 

Chiara Burini 2

TENACIA è la parola che ho scelto per questa mia esperienza di Servizio Civile.
Un'emozione che ho visto affiorare negli occhi delle persone a cui ho avuto l'onore di poter dare il mio aiuto.
La stessa tenacia mi è stata trasmessa per poter affrontare le difficoltà che ho trovato durante il percorso. Ho potuto constatare in varie occasioni che, anche se per noi quello che facciamo può sembrare poco, per altre persone è tutto ciò di cui hanno bisogno. Il mio ricordo più grande lo racchiudo in un biglietto che mi è stato dato da una ragazza in cui mi sono "imbattuta" durante questo percorso...
Con questo voglio concludere il mio pensiero con le parole di Madre Teresa di Calcutta: "Ogni cosa che facciamo è come una goccia nell'oceano, ma se non la facessimo, l'oceano avrebbe una goccia in meno".
 
Grazie a tutte le persone con cui ho avuto l'onore di condividere questo percorso e che mi hanno resa più tenace!
 
Chiara Burini, Operatrice Volontaria presso l'Università degli studi di Bergamo per il progetto: "Superabile: la disabilità incontra la città e il suo territorio. Progetti di integrazione e accoglienza"

 

Andrea: con l’aiuto reciproco il mondo è un posto migliore

Raccontaci come è iniziata la tua esperienza di Servizio Civile

Mi chiamo Andrea Carlozzo e questo è il racconto della mia esperienza di Servizio Civile:

A febbraio 2021 decisi di candidarmi al Progetto Civis gestito dal Consorzio Servizi ValCavallina e che ha avuto come sede operativa il Comune di Trescore Balneario.

Decisi di fare questa esperienza per acquisire esperienza lavorativa, essere un minimo in dipendente e cercare di vincere la timidezza.

 

Ripensa alla tua esperienza descrivendola con un'immagine. E se invece dovessi rappresentarla con un oggetto quale sarebbe?

La prima immagine che vedo sono io seduto alla scrivania a rispondere al telefono.

Come oggetto direi telefono, come gusto direi dolce, come animale una farfalla e come colore il verde.

 

Come è stata la prima giornata in servizio?

La mia prima giornata di servizio è cominciata coll’arrivo in ufficio verso le 08:00, caffè e momento chiacchiere alla macchinetta.

Dopo ho timbrato e una paziente impiegata di nome Monica ha illustrato quello che bisognava fare.

Finita la spiegazione mi sono accomodato alla scrivania a lavorare.

Verso le 11 altra pausa caffè e dopo ho continuato a lavorare fino alle 12:30.

 

Come si svolgeva la tua giornata tipo e qual è stata la tua attività preferita?

La mia giornata tipo non ne avevo una perché dipendeva da cosa dovessi fare ma cominciava dopo il caffè delle 08:00 e terminava alle 12:30.

Quello che  preferivo molto era andare a consegnare lettere e a fare commissioni in giro per il paese e stare all’ingresso.

 

Come ti ha cambiato questa esperienza?

Adesso sono molto più determinato ma anche più paziente cerco di vivere tutto con calma.

 

Come hai affrontato l'esperienza?

Ho messo in campo pazienza, determinazione, tenacia.

 

Cosa ti ha insegnato?

Mi ha insegnato ad ascoltare di più, a rimanere sempre calmo e che bisogna collaborare tra colleghi.

I momenti di difficoltà ce ne sono stati, soprattutto con gli utenti e li ho superati grazie al supporto dei colleghi.

Quello che ho scoperto è che posso essere meno testone di quello che sono.

Di aneddoti divertenti non me ne vengono in mente al momento ma ci sono stati vari episodi di incomprensione con i colleghi.

Le mie aspettative sono state superate.

 

Come definiresti il tuo SCU?

Il mio Servizio Civile è stato: utile, divertente, bello, interessante.

 

Perchè consiglieresti questa opportunità?

Consiglierei di fare questa esperienza perché ti aiuta a crescere e a capire quello che ti piacerebbe fare dopo.

 

Cosa ti auguri per il futuro?

Per il futuro mi auguro di trovare al più presto lavoro.

 

Cosa consiglieresti ai nuovi operatori volontari che entreranno in servizio?

Ai colleghi in servizio consiglio di ascoltare e di fare tutto quello che dicono.

 

E a chi non si è ancora deciso a candidarsi?

A chi è indeciso consiglio di presentare domanda perché è una bellissima esperienza.

 

Vuoi ringraziare qualcuno?

Ringrazio Maria Luisa Madornali per aver creduto in me e avermi dato la possibilità di poter vivere questa bellissima esperienza.

 

Concludi questa testimonianza con una considerazione

Bisognerebbe fare più volontariato perché solo con l’aiuto reciproco il mondo sarà un posto migliore.

 

TelefonoAndrea Carlozzo

Telefono

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Andrea Carlozzo, Volontario di Servizio Civile Universale, in servizio per Consorzio Servizi Valcavallina presso il Comune di Trescore Balneario (BG) per il progetto "CIVIS"

 

A RENDERE SPECIALE UN'AVVENTURA SPESSO SONO LE PERSONE CHE INCONTRIAMO

A RENDERE SPECIALE UN'AVVENTURA SPESSO SONO LE PERSONE CHE INCONTRIAMO

Chiara del progetto “Insieme è più facile” che sta per terminare il suo anno di Servizio Civile Universale presso le Residenze Sanitarie per Anziani in provincia di Brescia ci presenta alcuni suoi compagni di viaggio. “La mia esperienza di Servizio Civile, ormai quasi giunta al termine é stata un’esperienza bellissima che mi ha visto impegnata in varie attività accompagnata da altri volontari, dalle colleghe educatrici e naturalmente con gli ospiti della struttura. Ecco alcune foto scattate in Servizio Civile”

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volo bianchi

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Chiara

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Chiara Dall'Era volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio per Fondazione Casa di Dio Onlus (BS) per il progetto "Insieme è più facile" nell'ambito dell'assistenza agli anziani

Un "ti voio bene" davvero speciale

 

Foppa Laura SCUEcco la foto che racconta la mia esperienza come volontaria in servizio civile. Una foto che per qualsiasi altra persona non vale niente ma che per me racchiude tutta la mia esperienza.

La mia esperienza si è svolta presso la scuola dell’infanzia di Mozzanica dove ho lavorato come “educatrice” a fianco di insegnanti che hanno saputo trasmettermi tutto l’amore necessario per questo lavoro.

La lezione d’amore più grande però mi è stata insegnata proprio dai bambini, perché si sa che l’amore più vero e genuino viene sempre dai più piccoli ma non te ne rendi conto fino a quando, dopo solo un mese e mezzo di servizio, alcuni bambini ti regalano un disegno con scritto “Laura ti voio bene”.

Seppur sia scritto sbagliato la prima cosa che ho percepito prendendo in mano quel pezzo di carta era l’enorme quantità di amore che era stato utilizzato per realizzarlo.

I bambini forse non sanno quanto queste tre semplici parole “ti voglio bene” facciano bene al cuore, forse non sanno quanto per noi adulti sia difficile pronunciarle nonostante ne abbiamo immensamente bisogno. Forse i bambini non sanno nemmeno quanto la loro genuinità sia preziosa, quanto il loro amore faccia stare bene le persone e quanto questi piccoli gesti siano preziosi per noi adulti.

Forse i bambini che mi hanno regalato questo disegno non sanno quanto mi abbia scaldato il cuore e forse non si ricordano neanche di avermelo preparato ma io ricordo e ricorderò per sempre quanto mi hanno fatto stare bene e mi hanno fatta sentire amata.

Il mio lavoro e il mio impegno non sono stati ripagati dal contributo mensile bensì da questi piccoli ma enormi gesti. Ho dato tutto il mio cuore per fare star bene questi bambini e loro sono riusciti a restituirmelo ancora più pieno d’amore.

Non smetterò mai di ringraziarli per questo. E non smetterò mai di ringraziarli per avermi fatto sentire ancora una bambina, per avermi ricordato quanto valgono le piccole cose e soprattutto per avermi ricordato come si fa ad amare genuinamente.

 

Foppa Laura, volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio per il Comune di Mozzanica (BG) presso la Scuola dell'Infanzia per il progetto "UN PROGETTO IN RETE" nell'ambito dell'assistenza ai minori

Perché lo facciamo./12 Che cosa si aspettano i nostri nuovi amici dal Servizio Civile Universale?

Che cosa si aspettano dalla loro esperienza i giovani operatori volontari del Servizio Civile Universale? I nostri nuovi amici, già incontrati nella puntata precedente del nostro documentario, rispondono a questa domanda. Qualcuno di loro ci racconta anche dove svolge il proprio servizio.

Perché lo facciamo./11 Incontriamo un nuovo gruppo di giovani che ci raccontano il perché hanno scelto il Servizio Civile Universale

La puntata n.11 del nostro documentario ci porta a fare la conoscenza di un nuovo gruppo di giovani operatori di Servizio Civile Universale con Associazione Mosaico. Anche loro ci raccontano le ragioni che li hanno motivati ad intraprendere questo percorso di crescita.

Perché lo facciamo./10 Prima di salutarci, ci raccontate la vostra impressione su Associazione Mosaico?

Con questa decima puntata, salutiamo Goutami, Davide, Francesco, Andrea, Serena, Riccardo, Andrea e Federica, il gruppo di operatori volontari che ci hanno accompagnato nelle ultime tappe del nostro documentario. Prima di accomiatarci, preparandoci a ospitare un altro gruppo di ragazzi, gli chiediamo una prima impressione avuta dal loro rapporto con Associazione Mosaico.

Perché Lo Facciamo, nona puntata: Servizio Civile, esperienza utile per trovare lavoro

Servizio Civile Universale e prospettive per il futuro professionale. In questa breve puntata è ancora protagonista il secondo gruppo dei ragazzi in servizio con Associazione Mosaico, intervistati per il nostro documentario. Tutti sono certi che il loro impegno come operatori volontari di Servizio civile sarà un'esperienza utilissima nella ricerca di un'occupazione.

Perché lo facciamo./8 L'importanza dell'impegno nel Servizio civile per la comunità

I ragazzi e le ragazze che svolgono il Servizio Civile Universale con Associazione Mosaico sono consapevoli non solo di vivere un'esperienza formativa importantissima per se stessi, ma anche dell'importanza di svolgere un servizio di cittadinanza attiva molto prezioso per la loro comunità. Ce lo raccontano in prima persona in questa puntata del nostro documentario.

Servizio Civile? Formativo al massimo! Ho imparato a lavorare in team

Silvana rizzi disegno IG

Lo schema che ho rappresentato qui sotto descrive la mia esperienza di Servizio Civile che ho svolto presso il Comune di Erba nell'ufficio dei servizi Sociali. L'esperienza per me è stata formativa al massimo, sono cresciuta e ho imparato davvero cosa voglia dire aiutarsi a lavorare in team. In questo disegno ci sono io, tutti coloro che lavorano con me e i ragazzi che ho incontrato durante la mia esperienza. Siamo disegnati tutti nello stesso modo e nella stessa grandezza perchè così mi sono sentita rispetto alle colleghe e ai ragazzi: tutti uguali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rizzi Silvana, ex-volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio per il Comune di Erba (CO) per il progetto "Eccomi: posso darti una mano?" nell'ambito dell'assistenza ai disabili

 

Perché lo facciamo? Settima domanda

Quali sono le aspettative che un ragazzo o una ragazza nutrono nei confronti del Servizio Civile Universale? Dove presteranno il loro servizio questi giovani operatori di Associazione Mosaico? È il tema di "Perché lo facciamo" numero 7.

Servizio Civile: Conoscere ragazzi provenienti da tutto il mondo e le loro diverse culture amplia il proprio bagaglio emotivo

Sono Francesca Vailati e sono una servizio civilista. Ho iniziato a prestare servizio il 25 maggio 2021 per la cooperativa Ellepikappa di Pozzo d’Adda.

Presto servizio presso lo Sprar, un servizio di accoglienza per migranti. Prima di iniziare questo percorso non ero a conoscenza che questo mondo fosse cosi ampio. Conoscere ragazzi provenienti da tutto il mondo e le loro diverse culture amplia il proprio bagaglio emotivo. Inizialmente i ragazzi erano timorosi e poco fiduciosi ma grazie al mio carattere estroverso e altruista siamo riusciti a conoscerci e fidarci. Mi hanno raccontato le loro storie e i loro passati difficili.

Se dovessi descrivere il mio servizio in 5 parole sarebbero: condivisione, risate, emozioni, solidarietà e comprensione. Nel mio caso aiutavo i ragazzi nell’imparare la nostra lingua, imparare a prenotare visite ed eventualmente accompagnarli a fare visite. Gli accompagnamenti mi hanno aiutato molto ad entrare in contatto con i ragazzi perché trovandoci da soli a fare anche viaggi lunghi abbiamo avuto modo di raccontarci molte cose e fare tante risate.

Consiglio a tutti di provare esperienze simili perché si scoprono lati personali che magari non si conoscevano e non c’è nulla di piu ripagante quando capisci che il tuo aiuto è stato fondamentale.

Francesca Vailati, volontaria di Servizio Civile Universale per Ellepikappa di Pozzo d'Adda (MI) per il progetto "Ci sono anch'io e sono qui per te: percorsi di aiuto per combattere il disagio e favorire l'inclusione"

 

Quando la paura iniziale del primo giorno lascia spazio alla voglia di imparare e di rendersi utili

Buongiorno,

sono Pappalardo Chiara, sto svolgendo la mia esperienza di volontariato presso il CFPP di Lecco Maggianico (centro di formazione professionale polivalente). Il mio percorso è appena iniziato e ho ancora tanto da scoprire. Ho scelto di cimentarmi in questo ambito a me ancora sconosciuto, perché sono una ragazza solare, serena, ho buone capacità d’ascolto e penso di poter essere adatta a questa esperienza. Se chiudendo gli occhi ripenso al primo giorno di servizio ricordo tanta voglia di iniziare, tanto entusiasmo e quello smarrimento iniziale di ritrovarsi in un posto, un ambiente nuovo in cui muoversi dove non sai bene in quale posizione ti trovi ancora, cosa dovrai fare, come e quali accortezze avere, come ogni prima volta di qualsiasi esperienza. Ma è quella paura iniziale, quella sensazione che viene sovrastata dalla voglia di imparare e di rendersi utili.

Durante il programma di attività estiva ho partecipato anche io attivamente alle riunioni d’equipe, all’organizzazione. Mi è piaciuto molto fotografare, scattare e poter catturare i migliori momenti per i ragazzi durante i giochi e aiutarli a rielaborare quotidianamente gli scatti e le attività proposte in un diario di bordo, mi piace sentirmi utile, saper dare le indicazioni giuste e potergli dare una mano.

Consiglierei sicuramente quest’esperienza di Servizio Civile in quanto ha una crescita personale e può dare tanto, con la possibilità di mettere in gioco le proprie abilità ma anche di imparare senza sentirsi giudicati.

Cit. "Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo! "

Mi aspetto tanto da quest’esperienza a livello personale e spero che al termine del servizio io sia più fiduciosa di me stessa e del mondo e di imparare il più possibile!

Questo è un augurio che mi faccio mentre continuo a intraprendere questo percorso. Ringrazio infinitamente chi mi ha permesso tutto ciò e dato la possibilità di partecipare.

 

Perché lo facciamo/6 - Associazione Mosaico, i ragazzi di Servizio Civile Universale si raccontano

Un nuovo gruppo di giovani operatori volontari di Associazione Mosaico racconta che cosa li ha portati a scegliere l'esperienza di Servizio Civile Universale.

 

Servizio Civile in Associazione Mosaico. Quinta puntata del documentario "Perché lo facciamo"

Cosa pensano i giovani operatori volontari di Servizio Civile Universale del lavoro svolto da Associazione Mosaico? Associazione Mosaico li assiste in ogni fase della loro esperienza. Ascoltiamo le loro prime impressioni.

SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE E FUTURO OCCUPAZIONALE, QUARTA PUNTATA DEL DOCUMENTARIO "PERCHÉ LO FACCIAMO"

Nuovo appuntamento del lunedì con Elisa, Anna, Alessia, Alberto, Mattia, Valentina e Mala, il nostro primo gruppo di operatori volontari del Servizio Civile Universale protagonisti del documentario "Perché lo facciamo". In questa quarta puntata, i ragazzi ci raccontano le loro aspettative in merito al loro futuro professionale.

I RAGAZZI DEL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE E LA COMUNITÀ: TERZA PUNTATA DEL DOCUMENTARIO "PERCHÉ LO FACCIAMO"

Qual è il rapporto tra gli operatori volontari del Servizio Civile Universale e la loro comunità? Che cosa significa per loro "cittadinanza attiva"? I ragazzi e le ragazze accolti da Associazione Mosaico, in questo terzo appuntamento del lunedì con il documentario "Perché lo facciamo", parlano ancora del loro rapporto con il territorio alla luce della nuova esperienza.

 

SECONDA PUNTATA DEL DOCUMENTARIO SUI RAGAZZI DEL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE: “ECCO PERCHÉ LO FACCIAMO”

Pubblichiamo oggi il secondo breve documentario che raccoglie le testimonianze dei nostri operatori volontari. Questa volta, i giovani che svolgono il Servizio Civile Universale con Associazione Mosaico raccontano quali siano le loro aspettative da questa nuova esperienza.

 

I RAGAZZI DEL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE SI RACCONTANO: “ECCO PERCHÉ LO FACCIAMO”

Ora la parola passa ai nostri operatori volontari. A partire da oggi, 5 luglio, tutti i lunedì Associazione Mosaico pubblicherà sul proprio sito e sui propri canali social una serie di brevi documentari video intitolati “Perché lo facciamo”, in cui i giovani che svolgono il Servizio Civile Universale si raccontano insieme alle loro motivazioni, aspettative, entusiasmi e anche i comprensibili timori.
Con questa iniziativa, sarà interessante seguirli, dalle prime fasi dell’accoglienza sino ai percorsi di formazione. I clip video saranno utili anche per le ragazze e i ragazzi interessati all’esperienza di Servizio Civile Universale e Leva Civica Regionale. Conoscere le impressioni, momento per momento, dei giovani impegnati nei progetti di cittadinanza attiva può costituire un ottimo momento di orientamento per le proprie scelte future. I documentari, realizzati a cura dell’Ufficio Stampa e Comunicazione di Associazione Mosaico, saranno utilizzati anche nel corso degli incontri di Associazione Mosaico con le scuole.

Il Servizio Civile mi ha fortificato e reso migliore

Casaletti MartinaSalve, sono Casaletti Martina ho svolto il mio anno di Servizio di Civile in un asilo nido tramite la Cooperativa Marta a Sannazzaro De Burgondi in provincia di Pavia.

E' stato un anno particolare per tutti per colpa del Covid soprattutto quando c'è stata l'ultima chiusura improvvisa per zona rossa e mi mancavano gli ultimi 20 giorni alla scadenza del contratto e quindi non ho potuto salutare i bambini e questa è stata la parte triste.

Per il resto l'anno di Servizio Civile mi ha fortificato e reso migliore, mi ha dato la possibilità di arricchirmi umanamente e professionalmente visto che il mio corso di studi è legato al lavoro che ho svolto. La cosa più bella è stata conoscere nuovi bambini e farmi amare da loro. 

 

 

 

 

  

  

Casaletti Martina, ex-volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio presso la Cooperativa Marta di Sannazzaro De Burgondi (PV) per il progetto "Abracadabra" nell'ambito dell'assistenza ai minori.

Un progetto di assistenza agli anziani. Mi sono sentita utile e orgogliosa

BARBARA ZAVAGLIO

Bovezzo 29/04/2021

Mi chiamo Barbara e ho prestato il servizio civile presso la Fondazione Casa di Dio di Via Vittorio  Emanuele II a Brescia. L’esperienza che ho vissuto è stata molto positiva soprattutto perché sono stata tra gli anziani che sanno sempre dare tenerezza ed emozioni. Mi parlavano del loro passato e in questo mi ricordavano tanto la mia nonna che, anche lei come tanti, se ne è andata sola in casa di riposo lo scorso aprile senza che neanche ci potessimo salutare.

Giocavamo a tombola e preparavo insieme alla mia tutor Laura Maffeis e Rita i cruciverba per loro e li aiutavamo a portarli a termine. Li sentivo tutti un po’ “i miei nonni”. Ho potuto vedere con i miei occhi la commozione dei parenti quando rivedevano il loro familiare dopo tanto tempo quando ancora ci si poteva baciare ed abbracciare prima della pandemia. Il progetto si intitolava “Stringendoti le mani” ma l’assurdità di quest’anno è stata proprio non potersi toccare se non tramite guanti asettici e questo mi ha fatto capire ancora di più l’importanza della vicinanza e del contatto fisico in situazioni di solitudine.

Il legame più intenso per quanto riguarda il personale si è stabilito con Monica Minoni, che ringrazio di tutto cuore, perché è stata con me particolarmente affettuosa, materna e chiara nelle indicazioni che mi ha dato per collaborare nei vari impegni amministrativi ed io mi sono sentita veramente utile e orgogliosa di quello che ho imparato stando con lei: piccoli compiti ma di grande importanza nella quotidianità di una R.S.A: per esempio la preparazione degli avvisi da affiggere soprattutto per la sicurezza (e quest’anno sono stati innumerevoli come si può immaginare), l’archiviazione dei documenti degli ospiti e la preparazione degli ausili per loro. Non dimenticherò mai questo anno tanto drammatico ma tanto ricco di esperienza umana e ringrazio l’Associazione Mosaico che mi ha dato l’opportunità di viverlo.

Grazie ancora con tanto affetto

Barbara Zavaglio

 

Barbara Zavaglio, ex-volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio presso la Fondazione Casa di Dio di Brescia per il progetto "Stringendoti le mani" nell'ambito dell'assistenza agli anziani.

Servizio Civile, parla l'ex volontario Dario Dall'Oro, Cooperativa Liberi Sogni, Calolziocorte (Lc)

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Dario Dall'Oro, ex-volontario di Servizio Civile Universale, ha prestato servizio presso la Cooperativa Liberi Sogni di Calolziocorte (LC) per il progetto "Controvento" nell'ambito dell'assistenza ai minori.

Servizio Civile Universale: arricchimento emotivo, umano e professionale

Rossella Verme Montorfano"Riflessione sul mio percorso di Servizio Civile Universale

In data 15 gennaio 2020 ho iniziato a svolgere il Servizio Civile Universale presso il Comune di Montorfano, con il progetto “Guarda le stelle” che si occupa di minori in condizioni di disagio.

Mi occupavo del servizio pre-scuola presso la scuola primaria di Montorfano, delle attività da svolgere in ufficio con l’assistente sociale e con la segretaria, e dell’assistenza educativa ai minori in condizioni di disagio.  Con i minori che seguivo  sono entrata sin da subito in sintonia, abbiamo stabilito un buon rapporto e penso che anche dopo il servizio continuerà.

Mi sono trovata molto bene sia con voi di Mosaico ( davvero molto disponibili e pronti ad aiutare) sia con l’assistente sociale e con la segretaria, sia con  le famiglie dei minori. Mi reputo molto fortunata ad aver incontrato delle persone splendide!

È un’esperienza che arricchisce il curriculum , quindi dal punto di vista lavorativo, ma la cosa più importante è l’arricchimento a livello umano ed emotivo che regala. Spero che ogni ragazza/ragazzo possa avere la possibilità di intraprendere questo tipo di Servizio, perché fa crescere a livello umano e a livello professionale. Sono felice di aver avuto questa possibilità!

Oggi, 14 gennaio 2021, è il mio ultimo giorno di servizio,  finisce quest’avventura e porterò sempre con me tutte queste emozioni. Ancora grazie!"

Rossella Verme, volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio presso il Comune di Montorfano per il progetto "Guarda le stelle" nell'ambito dell'assistenza ai minori in condizioni di disagio.

 

C'erano una volta tre colibrì...

Che strano titolo! Avete mai sentito parlare della favola del colibrì e del leone? Vi invitiamo ad ascoltarla qui, prima di leggere la testimonianza delle nostre tre volontarie. La favola insegna che non è importante essere grandi e forti ma pieni di coraggio e generosità.

 "Il nostro primo mese di Servizio Civile, qui in Croce Verde a Ospitaletto, le giornate erano frenetiche, sempre ricche di impegni. Le giornate in cui era il nostro turno in squadra per rispondere alle chiamate di emergenza erano qualcosa a cui tutti guardavamo con impazienza. Da quando è scoppiata l'emergenza Coronavirus, però, le nostre mansioni si sono un po' ridimensionate. Ancora non abbiamo ottenuto le certificazioni necessarie per continuare il nostro lavoro sui mezzi di emergenza ma, per quanto inizialmente ci fossimo sentiti relegati nelle retrovie, non ci abbiamo messo molto a capire che il nostro contributo è rimasto importante per l'associazione. 
Niente si ferma soltanto perché siamo in emergenza. I malati continueranno ad essere malati, di Coronavirus o di malattie relativamente meno serie, e ad avere bisogno di essere trasportati per visite e controlli. Ed ė qui che il contributo di noi ragazzi del Servizio Civile si fa sentire di più. Bardati di tutto punto per accertarci di ridurre al minimo il rischio di diffusione del virus siamo in prima linea, spesso accompagnati da autisti volontari più esperti, per occuparci di questo tipo di servizi.
Un altro dei nostri compiti ė assicurarci di ridurre la mole di lavoro e lo stress che grava sulle squadre assegnate ai servizi d'emergenza occupandoci della sanificazione totale dei mezzi dopo ogni intervento, per proteggere loro e i successivi pazienti dal rischio di un contagio.
 
Dancelli Emanuela, Bui Monica e Faini Pooja, volontarie di Servizio Civile Universale, in servizio presso la Croce Verde di Ospitaletto per il progetto "Angels of Healths"

 

Ho scoperto quanto un sorriso possa fare bene

Mameli sebastianoDa quando sono state aperte le selezioni per il Servizio Civile ho deciso di provare a candidarmi e fortunatamente ora sono in servizio. Non mi sarei mai aspettato di capitare in una RSA proprio in un momento simile ma mi trovo molto bene a stare con anziani e disabili. Sicuramente non saranno le doppie paia di guanti, le doppie mascherine o la tuta che mi faranno cambiare idea o passare la la voglia. Nella sfortuna, ho avuto la possibilità di aiutare qualcuno, in un momento così critico, nulla di più bello che sentirsi utili e vedere il sorriso sulle facce di quelle persone che ti fanno davvero capire quanto un sorriso possa fare bene.

 

Sebastiano Mameli, volontario di Servizio Civile Universale, in servizio presso la Fondazione Luigi Boni di Suzzara (MN) per il progetto "Riscoprire gli angeli" nell'ambito dell'assistenza ad adulti e terza età in condizioni di disagio

Un passo alla volta per riportare la serenità

Giulia ArpiniNoi giovani non siamo visti di buon occhio dai più adulti e ancora di più dagli anziani. "Stanno sempre ai cellulari", "Non fanno mai nulla di buono" e "Che gioventù sprecata" sono le frasi principali che si sentono pronunciare da coloro che hanno qualche anno in più, soprattutto quando stiamo cercando di migliorare o cambiare, nel nostro piccolo, ciò che loro stessi hanno prodotto o addirittura sostenuto. Posso invece negare sul fatto che ci sono ragazzi della nostra età che fanno da simbolo (principalmente coloro che hanno i capelli colorati, rasati o con acconciature particolari, piercing sul viso e tatuaggi dipinti su tutto il corpo) alla tipica frase "questo ragazzo/questa ragazza che non avrà un futuro", eppure, magari, sono loro stessi che nei pomeriggi liberi vanno a raccontare fiabe negli asili o vanno a fare due chiacchiere con i nonni del paese, ascoltando le loro storie riguardanti la Seconda guerra mondiale. Questa era una piccola premessa per dire semplicemente che oltre ad aiutare coloro che sono in difficoltà di qualsiasi tipo, proteggere l'ambiente, progettare un futuro migliore, noi ragazzi, indipendentemente dai nostri capelli o da come vogliamo decorare la nostra pelle, cambieremo il futuro un passo alla volta per riportare la serenità di una volta. Ne approfitto per raccontare la mia esperienza prima e durante l'emergenza Covid-19. Iscritta al Servizio Civile il 15 gennaio di quest'anno, andavo personalmente a trovare i concittadini del mio paese per due chiacchiere. Ognuno la prendeva in modo diverso, chi mi attendeva con gioia sulla soglia della porta o sulla loro poltroncina davanti alla televisione o con chi, dato il loro carattere solitario, si faceva solo due parole alla finestra. Sono tutte persone over65 che per un problema o per l'altro si sono ritrovate sole e hanno la sensazione di essere escluse dal mondo. Come volontaria, andavo per un'oretta a casa di questi cari e con loro parlavamo di tutto; ricordi passati, amici d'infanzia, avventure da adolescenti o semplicemente spettegolavamo sul programma in televisione. Niente di che, potreste dire, eppure questi carissimi nonni sono quelli che si avvicinano sempre di più all'età della solitudine e del rinchiudersi in casa e avere qualcuno che, anche solo una volta al giorno, viene a scambiare due parole, può veramente farli sentire di nuovo in contatto con il mondo. Nella situazione attuale di difficoltà le chiacchiere si sono ridotte a poche parole scambiate ai rispettivi cancelli dei cittadini che richiedono aiuto per la consegna a domicilio dei medicinali che in questo momento sono tra le cose di cui hanno più bisogno. Ci sono altre mille parole da raccontare, come gli incontri giornalieri con le farmaciste, i medici che ormai mi vedono almeno una volta al giorno e le numerose chiamate in ufficio con l'Assistente Sociale, ma non voglio dilungarmi oltre e rubarvi altro prezioso tempo. Concludo con il ringraziare di cuore coloro che ci stanno guidando in questa esperienza unica e particolare e un caloroso abbraccio virtuale (bisogna rispettare le distanze!).

 

Giulia Arpini, volontaria di Servizio Civile Universale, in servizio presso il Comune di Misano Gera d'Adda (BG) per il progetto "Vicino a te" nell'ambito dell'assistenza ad adulti e terza età in condizioni di disagio

 

Non è importante per chi, l'importane è essere d'aiuto!

Mirko Pedrocchi

Il mio progetto "Gioco, Studio e... Cresco" , avendo a che fare con minori e famiglie di minori, è stato riconvertito per l'emergenza Covid-19.
Sono stato reindirizzato presso l'ufficio in cui lavora anche la mia OLP e mi è stato chiesto di aiutare a svolgere diversi servizi, alcuni nuovi, nati a causa dell'emergenza, altri in carenza di volontari a causa della stessa.
Il mio compito principale è tutt'oggi di coordinare i volontari della Protezione Civile affinché si occupino dei cittadini in difficoltà (anziani, soli o con problemi di salute, Covid positivi,...) per il servizio di spesa, di  ritiro e consegna farmaci a domicilio, non potendo loro uscire di casa. Ad oggi abbiamo evaso in totale più di 150 richieste di questo tipo. Un altro compito che mi è stato chiesto di svolgere è stato il servizio di consegna pasti a domicilio (sempre rivolto a persone sole e anziane) che già i Servizi Sociali avevano attivato, ma che aveva subìto importanti decimazioni temporanee dei volontari coinvolti giornalmente nel servizio. Per fortuna ora me ne occupo molto meno perché i volontari sono in gran parte rientrati. Tra vari compiti minori ho consegnato alcuni pacchi della Caritas a famiglie in grave difficoltà e sono spesso al telefono per dare informazioni a persone residenti per la richiesta dei Buoni Spesa presso il nostro comune. Ovviamente preferirei proseguire con il progetto originario ma mi trovo bene anche in quello che sto facendo al momento. A fine giornata magari si è un po' più provati con tutte le telefonate che arrivano, ma si ha comunque la sensazione di essere d'aiuto, anche perché altrimenti sarei a casa a girarmi i pollici. Invece sto facendo esperienza in un ambiente di lavoro importante e le cose da fare non mancano di certo!
Ringrazio naturalmente la mia OLP e tutte le colleghe dell'ufficio per la fiducia mostratami e per l'opportunità che mi hanno dato. Ringrazio anche tutti i volontari della Protezione Civile con cui ho a che fare, ragazzi volenterosi e sempre disponibili a dare una mano. Ringrazio infine il gruppo del Trasporto Amico (servizio pasti) per avermi accolto nel gruppo e avermi reso partecipe di questo servizio in tempi così ostili.
 

Pedrocchi Mirko, volontario di Servizio Civile Universale per il Comune di Clusone (BG)

Servizio Civile durante l'emergenza Covid-19: "ci sta dando una bella lezione di vita"

FOSSATI NAZAR DANESI JESSICA"Quando si parla di Servizio Civile Universale tutti ci dicono che è un'esperienza fantastica che ti cambia la vita e ti fa crescere intellettualmente e socialmente. Dobbiamo dire che siamo solo all'inizio di questa esperienza, ma senza alcun dubbio possiamo affermare che questo ultimo mese, a causa del Coronavirus, è stato sorprendentemente unico. Abbiamo capito quanto siano veramente importanti anche i ragazzi che prestano servizio. Nonostante ci abbiano proposto di interrompere il servizio, noi abbiamo deciso di continuare e ci siamo davvero resi utili e disponibili perché sappiamo quanto sia importante dare una mano alla popolazione italiana in questo particolare momento. Non possiamo negare che sia stato un periodo stressante. Credeteci, portando a casa degli infermi abbiamo ricevuto testimonianze che ci hanno fatto anche ragionare su questo periodo e su quello che hanno vissuto e visto negli ospedali. Questo ci ha anche permesso di capire quanto sia veramente importante "#restateacasa". Ci riteniamo fortunati a prestare servizio civile proprio quest'anno perché questo mese ci ha proprio dato una bella lezione di vita. Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti i volontari della Croce Verde di Ospitaletto che, come sempre, svolgono un lavoro eccezionale! Un saluto a tutti voi di Mosaico".

 

 

 

 

 

 

 

 


Nazar Fossati e Jessica Danesi, volontari di Servizio Civile Universale, in servizio presso la Croce Verde di Ospitaletto per il progetto "Angels of Healths"

Olp e amministrazione comunale, fieri del nostro volontario Luca

Io in quanto Olp mi sento di ringraziare di cuore il nostro volontario in servizio civile che, in questo momento di estrema difficoltà, ci affianca e ci sostiene con una presenza fondamentale. Condivido tutte le vostre bellissime parole: sarebbe stato facile stare a casa, ma la coscienza civile e il senso di responsabilità hanno prevalso e per questo io e tutta l’amministrazione siamo fieri di collaborare con un ragazzo tanto serio e responsabile al quale, aggiungo, non manca mai un sorriso per chiunque! E’ veramente un onore averti al nostro fianco in questo periodo. Grazie Luca!

Elena Borini, OLP di Luca Masciadri, volontario di Servizio Civile Universale, in servizio presso il Comune di Albavilla (CO) per il progetto "Guarda le stelle" nell'ambito dell'assistenza ai minori

Aiutare chi ha bisogno mi rende felice

ikram sito testimSegui ciò che ti rende felice. Oggi, a 19 anni, posso dire che mi rende felice aiutare gli altri senza ricevere nulla in cambio, perché solo un grazie o un sorriso mi riempiono il cuore di gioia. Mi sono sempre inserita in progetti che davano una mano alle persone bisognose, quindi essere entrata a fare parte della Croce Verde è per me un'opportunità di conoscere nuove realtà. Svolgere questo lavoro mi sta permettendo di maturare e accrescere la capacità di mettermi in gioco. Svolgo principalmente i trasporti secondari, e anche in quelle poche ore riesco ad instaurare un rapporto indescrivibile con il paziente. 

Sono settimane difficili con il Covid, per questo motivo, ora più che mai, mi sento in dovere di aiutare nel mio piccolo chi ne ha bisogno. Questo è ciò che mi rende felice. Colgo l'occasione per ringraziare il presidente dell'associazione, Maurizio Falappi, nonché tutti i volontari della Croce Verde di Ospitaletto.

Un saluto speciale anche a voi di Mosaico.

 

 

 

Ikram Bara, volontaria di Servizio Civile Universale - bando 2019, in servizio presso la Croce Verde di Ospitaletto (BS) per il progetto "Salute".

Fiducia, speranza e buonumore!

Hilary Labib"Non so se siano i loro sorrisi rassicuranti celati dietro le mascherine, i loro dolci occhi o lo sguardo di chi nella vita ne ha passate tante, ma so di per certo che tutta la positività e la serenità che cerco di trasmettere ogni volta che consegno ad ognuno di loro il pasto quotidiano, mi vengono restituite con ancor più forza e amore. Mi ringraziano sempre prima di dirmi: ”ci vediamo domani!”, ma sono io a dover ringraziare loro per tutta la fiducia, la speranza e il buonumore che mi regalano ogni giorno. Questa emergenza COVID-19 è davvero dura, ma ne usciremo; più forti, consapevoli e uniti di prima.Un caloroso abbraccio virtuale da Hilary Labib ❤❤❤"

 

 

 

 

 

 

 Labib Wassili Morgan Hilary, volontaria di Servizio Civile Universale - bando 2019, in servizio presso il comune di Mozzanica (BG), per il progetto "Assistenza adulti e terza età in condizioni di disagio".

 

Marianna Ambu tra i nostri bellissimi volontari!

AMBU testimonianza"Amo il mio lavoro aiutare il prossimo. Adesso sono tempi duri perché c'è il coronavirus. I nostri ospiti vorrebbero uscire e svolgere le loro attività ma non è possibile. Noi cerchiamo di tirarli su di morale sorridendo sempre e scherzando con loro, festeggiando i compleanni. Non ci arrendiamo noi abbiamo tutta la forza e la speranza che tutto questo passerà. Ciao da parte di Marianna Ambu e i miei ospiti ❤ "

Ed eccoli qui i nostri fantastici volontari che, sebbene potrebbero restare a casa ricevendo comunque l'indennità di servizio, hanno scelto di continuare a svolgere le proprie attività.

La nostra prima eroina si chiama Ambu Marianna ed è in servizio presso il Consorzio La Cascina di Villa d'Almè (BG) progetto assistenza disabili. Grazie Ambu sei semplicemente fantastica!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

Grazie a te Lucia!

"Vi ringrazio molto per quest'anno. Partecipare al progetto "Prove d'Armonia - Servizio civile a favore degli anziani degli Enti del Terzo Settore Lombardo" è stato molto interessante. Mi sono trovata bene con i colleghi.

Ho inoltre imparato tante attività nuove e grazie a esse ho sconfitto un po' la mia timidezza, migliorando le mie conoscenze personali e lavorative.
Grazie ancora tanto per avermi dato questa opportunità!

 

Lucia Esposito

 

L'esperienza di Servizio Civile aiuta a definire i propri obiettivi lavorativi

"Io ho prestato il Servizio Civile presso il centro diurno integrato anziani di Endine Gaiano. Questa esperienza mi è piaciuta perché ho fatto il "lavoro" che ho sempre sognato di fare. Mi sono trovata benissimo con gli utenti della struttura e con i colleghi al lavoro. Mi vedevo già un Asa (ausiliario socio assistenziale) al lavoro. Amo lavorare con gli anziani."

Il Servizio Civile consente ai giovani di esplorare da vicino ambienti lavorativi e affiancare figure professionali misurandosi nelle attività quotidiane.

E’ un’esperienza che può ispirare e aiutare il volontario nella scelta del percorso formativo e/o professionale da intraprendere.

Successivamente a questa esperienza, Valentina Moretti, volontaria di Servizio Civile Universale per il bando 2018, insegue il suo sogno di diventare un Ausiliario Socio Assistenziale

Impariamo dagli anziani: "la vera felicità è sentire il cuore pieno di sentimenti, gratitudine ed emozioni"

Ho concluso oggi 14 gennaio 2020 la mia esperienza di SCU presso la Fondazione Centro per Accoglienza anziani di Lonate Pozzolo.

Un anno, 365 giorni, di costante impegno per il progetto "Prove di Armonia" che mi ha riempito le giornate ma anche il cuore.

In molti casi proprio di prove si è trattato: non sempre è stato facile vivere in un luogo in cui le persone trascorrono gli ultimi anni della propria vita. Un luogo, che per molte persone è preludio di tristezza e desolazione, come se una volta entrati fosse necessario fare assoluto silenzio per piombare in una sorta di contemplazione. Un luogo che vive e vede la morte costantemente.

Io non l'ho vissuta così.

Le Residenze Sanitarie Assistenziali per anziani sono luoghi vivi, fatti di esperienze, vissuti, desideri non ancora realizzati, piccoli segreti svelati, fatti di PERSONE.

Essendo la persona il centro di interesse della struttura, di fondamentale importanza risulta essere la RELAZIONE in tutte le sue sfaccettature.

Ma cos’é stata per me la relazione?

Ho preso a cuore l'esperienza svolta, dedicando del tempo per conoscere a fondo alcuni degli anziani ospiti della struttura, ascoltandone  le storie, i ricordi, i desideri inespressi.  Perché sì, anche a 90 e 100 anni si possono sognare e desiderare tante cose che, molto spesso, la maggior parte delle persone dá per scontato; ad esempio un abbraccio, una parola di conforto,  un cioccolatino, un torroncino; abbracciare l'amica trasferita  in un reparto diverso, vivendo fino a quel momento nel terrore che la candela della vita fosse per lei stata interrotta; la chiamata di una figlia o una sorella con la quale il rapporto è stato interrotto;  appendere la punta dell'albero di Natale con tutte le difficoltà che comporta lo stare  seduti su di una carrozzina, ricordando i tempi in cui a casa con i nipoti le decorazioni natalizie venivano fatte direttamente sugli enormi alberi del giardino arrampicandosi sulle scale; cantare canzoni della tradizione popolare al microfono senza vergogna;  ballare un tango nel ricordo dei tempi in cui le ragazze si conquistavano chiedendo la mano per un ballo lento durante i pomeriggi d'inverno; cucinare una torta, sforzandosi con tutto l'impegno possibile di ricordare come veniva fatta quando da bambini si abitava in campagna e ricordare con essa anche  il profumo che inebriava ogni abitazione accanto;  accarezzare il volto di un bambino e con occhi lucidi  riempirsi delle sua vivacità e vitalità.

Desideri semplici, di persone semplici che hanno tanto da insegnare, raccontare e trasmettere, cui basta poco per essere contente e sentirsi importanti, riconosciute ed accettate. Al di là delle patologie, della crisi identitaria, dei vuoti di memoria e del disorientamento ci sono comunque persone con sentimenti che necessitano di rassicurazioni quotidiane, piccoli gesti per rimanere in equilibrio e che sono incredibilmente  grate a chi le aiuta  in tutto questo.

Ho imparato che gli anziani sono un po' come i bambini, si meravigliano, si commuovono e  gioiscono per le piccole cose; mi è stato detto che sono proprio queste ultime a rendere felici, "la vera felicità non è materiale come sentire le tasche piene di soldi ma emotiva, sentire il cuore pieno di sentimenti  gratitudine ed emozioni",  lasciandosi travolgere da queste ultime proprio come fanno i bambini evitando un mondo asettico, passivo e privo di relazione sincera, vera e appassionata. Impariamo dagli anziani, impariamo dai bambini. 

Gli anziani mi hanno fatto capire che non è mai troppo tardi per iniziare qualcosa di nuovo , ma non si è mai nemmeno troppo giovani per intraprendere un nuovo cammino perché la vita corre in un  batter d'occhio.

Ho assistito a decessi e nuovi ingressi in struttura, infatti, il ciclo della comunità così come quello della vita, è in continua mutazione, proprio questo continuo evolversi mi ha portato a vivere una meravigliosa esperienza che senza dubbio porterò nel cuore così come tutte le persone che ne hanno fatto parte. Mi porterò a casa tanti sorrisi, tanto sincero affetto, tanti baci e parole di auguri per il mio futuro ma soprattutto i "grazie di cuore per l'amore che ci hai dato"; niente peró in confronto alla gioia che si prova nell'aiutare il prossimo e all'amore che inconsapevolmente questi anziani hanno trasmesso a me. Uno scambio reciproco, scambio di generazione, che spesso viene trascurato ma che invece è fondamentale soprattutto al giorno d'oggi in cui vi è una perdita di valori e di punti di riferimento.  Fondamentale come vedere queste persone in veste di risorse e non come ostacolo e peso per la società. Perché sono il nostro passato, le nostre origini, sono la storia e dalla storia si può solo imparare. 

Greta Barella, Volontaria di Servizio Civile Universale - Bando 2018 in servizio presso la Fondazine Centro di accoglienza per anziani Onlus di Lonate Pozzolo (VA) per il progetto: "Prove d'Armonia" nell'ambito dell'assistenza agli anziani.

Avrei mille cose da dire...

Avrei mille cose da dire sulla mia esperienza in questo anno passato svolgendo il servizio civile ma mi limiterò a scrivere solo due righe.

Vorrei ringraziare uno ad uno ogni ragazzo della Comunità ma sono veramente tanti e quindi mi limiterò a scrivere solo una semplice frase ma che racchiude a pieno questo bellissimo anno

"Ho un cromosoma in più ed è quello della felicità"
 
Beatrice Ginelli, Volontaria di Servizio Civile Universale - Bando 2018 in servizio presso la Cooperativa Sociale San Martino di Caravaggio (BG) per il progetto: "Enti del privato sociale e disabilità: sinergie comuni rivolte all’autonomia" nell'ambito dell'assistenza ai disabili.

LEVA CIVICA O SERVIZIO CIVILE... L'IMPORTANTE È METTERSI IN GIOCO!

Oggi vogliamo proporvi il bellissimo messaggio di ringraziamento inviatoci dalla nostra volontaria Paola Patrizia Riva, dopo la fine del suo percorso di Servizio civile. Cogliamo l'occasione per ringraziare lei e tutti i volontari e volontarie che mettono impegno e passione in quello che fanno! GRAZIE!

Gentili tutti di Mosaico
Dopo due anni di collaborazione (prima in Comune ad Arcore con leva civica, poi leva civica autofinanziata e successivamente in Biblioteca ad Arcore con servizio civile) sono qui a scrivervi un grazie sincero e di tutto cuore.
Da quando ho varcato la soglia del vostro ufficio a Bergamo per il primo colloquio di selezione fino al termine del mio percorso ho sempre trovato in voi persone sorridenti, competenti e sempre attente alle mie necessità.
Non scorderò mai questa bellissima esperienza, spero ci sia modo, chissà come chissà quando, di collaborare assieme anche se ho passato la fatidica soglia dei 29 anni.
Vorrei nominare qualcuno di voi ma davvero ho trovato in ciascuno un sorriso, un aiuto, un consiglio nelle mille chiamate, mail o momenti d’incontro. Ne nomino tre per tutti: ringrazio Francesco di Bergamo, Arianna di Erba e Flavio Terzi.
Con voi mi sono tolta un po’ di polvere dai molti anni di studio e mi sono messa in gioco scoprendo quello che è il mondo del lavoro e ve ne sarò sempre grata.
Un abbraccio
Paola Patrizia Riva

La realtà del Servizio civile di Associazione Mosaico con…. Il Mosaico!

Testimonianza Il MosaicoAssociazione Mosaico vi propone la testimonianza di quattro ragazze che hanno svolto il Servizio civile presso la cooperativa sociale IL MOSAICO di Bulgarograsso in provincia di Como e ovviamente associato ad… ASSOCIAZIONE MOSAICO!

C’erano una volta quattro ragazze sconosciute: un bel dì si ritrovarono al Mosaico di Bulgaro. Perché? Vi starete chiedendo. Se lo chiedono anche loro!
Qualcuno voleva provare qualcosa di nuovo, qualcuno voleva sperimentare, qualcuno voleva mettersi in gioco, qualcuno si era perso… qualcuno aveva il salvadanaio vuoto. Fatto sta, che si ritrovarono al Mosaico.

C’erano un tavolo, il caldo della prima estate e più di quattro ragazze: la selezione dei volontari in servizio civile era aperta.

“Ma sì, ci provo”; “Ma va, tanto non mi prendono”; “E ma se mi prendono, poi?”; “Ma stasera cosa mangio?”

Insomma, un turbinio di pensieri e domande senza risposta… Spiaccicano qualche parola e poi… LE RICHIAMANO! (si aspettavano un “le faremo sapere”). Un anno, 1400 ore, 5 giorni a settimana, centro diurno, comunità, le più svariate attività… la prospettiva era molto ampia.

Se all’inizio erano solo numeri, alla fine è diventata solo pratica (e burocrazia, quando si devono inviare i fogli delle ore al Ministero).

Arrivavano tutte da vite diverse: qualcuno si era perso tra manicure e smalti; qualcuno alla deriva tra il diploma e una presunta laurea; qualcuno semplicemente proseguiva su una strada già battuta; tutte intorno ai 20, ma con idee diverse su cosa fare della loro vita… qualcuno proprio non ne aveva idea. Il mosaico è ed è stato una ventata di aria fresca che ha riordinato almeno un po’ i loro pensieri, aprendo nuove strade e prospettive che aspettano solo di essere colte. All’inizio l’impatto è stato forte: tante domande, poche risposte e la paura di agire nel modo sbagliato: sarebbe stato comodo avere un manuale di istruzioni ma se lo sono dovute creare con l’esperienza.

Dice il dizionario: “ESPERIENZA”: conoscenza acquisita mediante il contatto con un determinato settore della realtà. Di Contatto, al Mosaico, ce ne è da vendere; la conoscenza è in omaggio giorno per giorno; di realtà ce ne sono diverse; e ognuna colpisce in modo differente: stupore, tenerezza, ironia, pazienza, a volte crisi, paura nel dissotterramento… e poi uno dei ragazzi ti sorride e in te torna la calma.

Per queste quattro ragazze (che, tra l’altro, ci somigliano tantissimo) l’esperienza del servizio civile non può considerarsi slogan, bensì molteplici realtà, intricate e incastrate in una relazione umana che durerà speriamo, per tutta la loro vita.

L'esperienza di Ester Rizzi: Servizio civile e leva civica alla biblioteca di Nembro

Testimonianza Rizzi EsterA partire dal mese di ottobre 2016 ho iniziato un percorso di Servizio civile presso la Biblioteca Centro Cultura di Nembro nell’ambito del progetto “L’arte di leggere”. Nel corso dell’intero anno ho svolto attività di diverso genere, a partire dal servizio di prestito libri e documenti, comunicazione e promozione eventi, organizzazione di laboratori e attività ludico educative dedicate ai bambini per favorire un approccio positivo alla lettura.  In particolare ho collaborato alla realizzazione di una bibliografia tematica, indirizzata ai bambini frequentanti la scuola primaria, avente per tema la valorizzazione della propria identità e il contrasto al bullismo.

Subito dopo l’inizio del Servizio Civile ho avuto modo di promuovere e occuparmi dell’organizzazione della 5^ edizione del festival TIRAFUORILALINGUA, dedicato alla promozione e valorizzazione della lingua madre e cultura di appartenenza. Per la prima volta il concorso, che per le edizioni precedenti era stato realizzato presso il comune di Albino, ha avuto come sede operativa la Biblioteca Centro Cultura di Nembro e l’Auditorium Modernissimo del comune di Nembro. Uno degli obiettivi dell’organizzazione del concorso è stato quello di rendere partecipi giovani delle “seconde generazioni” in attività che potessero essere legate alla promozione di attività culturali tenendo conto dell’importanza data dall’unione della cultura di appartenenza della famiglia e di quella italiana in cui vivono. Tre ragazze in particolare hanno collaborato per la realizzazione della serata finale della 5^ edizione, due svolgendo il ruolo di co-presentatrici e una iscrivendosi come concorrente per la categoria “giovani”.

Nel febbraio 2017, in concomitanza con la celebrazione della Giornata Internazionale della Lingua Madre, è stato dato l’avvio alla 6^ edizione del concorso/festival TIRAFUORILALINGUA. Per questa nuova edizione ho avuto la possibilità di gestire sin dall’inizio tutto l’iter organizzativo, svolgendo le mansioni di comunicazione, ricerca di sponsor e contributi per il finanziamento del progetto, diffusione del bando, ricerca dei potenziali concorrenti (a livello sia locale che nazionale) individuazione di figure all’interno degli ambiti sociali e culturali disposte a fare da giurati per il concorso (quest’anno alla giuria hanno preso parte anche direttori artistici di due festiva: il festival “Fuori Luogo” di Sesto San Giovanni e il festival di Ostana (CN)). Alle mansioni di segreteria e organizzazione del festival si sono aggiunti eventi di promozione interculturale e interreligiosa come la realizzazione dell’Iftar condiviso nella piazza del comune di Nembro e il Suq delle culture, realizzato a maggio tutti gli anni a conclusione dei corsi di alfabetizzazione italiana e araba per italiani e stranieri. In questa edizione del Suq alcune classi delle scuole medie di Nembro hanno visitato una mostra alla quale hanno partecipato alcuni dei concorrenti del concorso (residenti a Nembro o nei comuni vicini). Attraverso opere e testimonianze i ragazzi hanno potuto conoscere alcune esperienze molto particolari parlare direttamente con richiedenti asilo, conoscere la lingua e la cultura senegalese, messicana, siriana raccontate da chi le conosce nel profondo.

È stato nel corso dello svolgimento del percorso di Leva civica regionale che si è tenuta la serata di premiazione della 6^ edizione del festival presso l’Auditorium Modernissimo di Nembro, sabato 25 novembre 2017, alla presenza di un pubblico ampio e variegato. Nell’ultimo periodo di leva Civica ho iniziato a porre le basi per concorso 2018 che punta ad una diffusione sempre più ampia avviata grazie anche al coinvolgimento del Sistema Bibliotecario della Valle Seriana.

Cosa mi ha dato questa esperienza:

L’esperienza vissuta grazie ai progetti di Servizio civile e di Leva civica mi ha dato la possibilità di sviluppare degli obiettivi concreti utili per il contesto in cui ho operato (comune di Nembro – biblioteca) e altrettanto utili per il mio sviluppo personale e, ipoteticamente, anche professionale futuro. Ho avuto la fortuna di potermi muovere in un ambito di mio interesse, di interagire con figure professionali conosciute e non, di farmi conoscere a livello locale vivendo l’esperienza di un contesto lavorativo, in questo caso un contesto di lavoro pubblico nel settore culturale e, nel mio caso, con uno sguardo anche all’ambito della promozione di attività in ambito sociale (integrazione, intercultura…). Tutto questo mi ha dato la possibilità di accrescere la mia esperienza, di acquisire nuove competenze (ad esempio nel campo della comunicazione e progettazione di eventi) e di affinarne altre. Per tutti questi motivi consiglierei anche ad altri di prendere parte a progetti di Servizio Civile e Leva Civica, tenendo in considerazione il fatto che oggi è sempre più importante avere la possibilità di fare esperienze concrete in diversi ambiti o settori.

BUONE NOTIZIE: UNA VOLONTARIA HA DATO LE DIMISSIONI!

“E questa sarebbe una buona notizia?” direte voi.
Per Associazione Mosaico lo è, perché Giada, la volontaria, si è dimessa in quanto contestualmente assunta dalla cooperativa presso cui stava svolgendo il suo anno di servizio civile.

Ma lasciamo la parola a Giada Paris:

foto giada paris

La mia esperienza con Mosaico è iniziata nel 2016. Dopo essermi laureata in Scienze dell'educazione sapevo di avere molti strumenti teorici ma poco pratici, soprattutto nell'ambito del lavoro all'interno di una comunità residenziale per soggetti ad alta protezione.
Mi sono detta: "sarebbe bello poter fare un'esperienza all'interno di una comunità residenziale": guardo il sito di Mosaico, invio la candidatura per il progetto di leva civica "vivere in autonomia".
Purtroppo non sono tra i selezionati, ma qualche giorno dopo mi chiama Manuel da Associazione Mosaico: ci sarebbe una posizione aperta e urgente di leva civica   sul nido di Palosco, gestito dalla Cooperativa Namastè.
 Non sono molto convinta, non è l'ambito in cui io voglio formarmi! Poi, con tutta l'umiltà dei miei 23anni accetto anche se Palosco è a 40minuti da casa. E meno male...
Questa esperienza mi ha permesso di conoscere educatori che mi hanno raccontato il loro percorso e di respirare un po' l'aria di Namastè. In questi mesi ho imparato molto e, in modo particolare, ho acquisito una prima consapevolezza: il lavoro dell'educatore è un lavoro speciale rispetto agli altri, fatto di relazioni e emozioni che nascono e restano nell'altro, piccole o grandi che siano.
Ormai siamo all’inizio dell’estate del 2016, provo a partecipare al bando di servizio civile nazionale e scelgo ancora una sede della Cooperativa Namastè: stavolta ce la faccio e a luglio comincio finalmente a sperimentare ciò che sarà il mio lavoro: operare in una comunità per disabili.
E oggi sono sempre più convinta che è ciò che voglio fare per tutta la vita.
Sì, perché la comunità è bella. Sia per chi ci vive sia per chi lavora. Si respira e si assapora l'aria di casa, la comodità, il cuore pieno (non è uno scherzo, lo senti davvero), con tutte le difficoltà che esistono. In questi mesi ho ricevuto tanto e credo di aver lasciato tanto a chi ho incontrato.
Ho sempre rispettato i miei turni, anche quando cadevano in giornate festive, e ciò che mi veniva chiesto. Ho sempre svolto bene ciò che mi veniva assegnato, dando fiducia a chi lavorava con me.
Pochi giorni fa è successa una cosa inaspettata: la cooperativa mi ha chiesto se ero disposta a cominciare un nuovo percorso: da dipendente, come educatrice a tempo pieno, in un appartamento ad alta protezione che sta per aprire.
Non si può spiegare cosa ho provato in quel momento, un senso di gratificazione così grande da ripagare tutti gli sforzi fatti fino ad ora. Un nuovo appartamento, si parte da 0. Chi lavora, entrerà con chi abiterà la casa. Si tratterà di nascere. È una cosa grande ….e per un educatore di comunità credo sia la cosa più bella.
Allora ringrazio Mosaico perché mi ha dato la possibilità di potermi sperimentare, di mettermi in gioco e di formarmi. Ringrazio la cooperativa perché ha deciso di investire su figure giovani per i suoi progetti. Ringrazio anche me stessa, perché per raggiungere un obbiettivo bisogna non solo sperare, ma crederci!

Giada Paris

Roberta Locatelli, volontaria in Servizio civile presso la Biblioteca di Verdello BG da ottobre 2007 a settembre 2008

Come ti sei avvicinata al mondo del SCV?

Il passaggio dal 2006 al 2007 fu per me molto pesante da un punto di vista personale e avevo una grande confusione in testa per quanto riguardava il mio futuro. Avevo bisogno di cambiare la mia quotidianità e per questo decisi di prendermi un anno sabbatico e di farlo coincidere con l’anno di Servizio civile. Può sembrare strana come scelta, ma avevo bisogno di mettermi in gioco, possibilmente facendo qualcosa di utile. Allora mi misi in coda per le selezioni, per il progetto “Il viaggio dei Biblionauti”.

Perché hai scelto un progetto legato all’ambito delle biblioteche?

Un motivo semplice (ma non determinante nella mia scelta) è stata la vicinanza (la biblioteca del mio Comune di residenza); ma soprattutto l’idea di operare in un ambito a me non completamente sconosciuto (il mondo dei libri) all’interno del quale le mie competenze sarebbero state d’aiuto in maniera concreta. Per intenderci, io amo il teatro e amo raccontare storie: in biblioteca ho avuto modo di sfruttare questa passione attraverso dei momenti periodici di letture animate aperte ai bambini del paese. Probabilmente (e un po’ cinicamente) qualcuno potrebbe pensare che una motivazione sia stata, all’epoca, la speranza di costruire un bagaglio di competenze tali da creare maggiori possibilità di assunzioni o collaborazioni nello stesso ambito. Garantisco di non averci pensato (quantomeno non all’inizio!) e il fatto che ad oggi io non lavori in una biblioteca lascia intendere che il Servizio civile non opera come un ufficio di collocamento.

Non puoi però negare che in molti casi le collaborazioni siano continuate oltre l’esperienza di Servizio civile.

Ed è una buona cosa. Penso però che nel momento in cui ci si chiede se svolgere o no il SC, questa considerazione, cioè trovare un lavoro per il futuro e nel frattempo tenere occupato un anno, non debba essere il punto di partenza. Molte delle lamentele che raccoglievo da parte di altri volontari non erano legate allo svolgimento delle mansioni quotidiane o ai problemi incontrati, ma al fatto che ci fosse un ritardo nel pagamento della spettanza mensile. Capisco che in molti casi, in situazioni problematiche, quei soldi facciano comodo, ma non si può ridurre tutto ad essi. Non se si sceglie di essere un volontario in Servizio civile.

E cosa ritieni che sia importante?

La partecipazione.

Cosa intendi con partecipazione?

Ognuno può decidere di svolgere il Servizio civile per i motivi più diversi, ma non deve dimenticare che una volta inseriti nel meccanismo, bisogna partecipare. Partecipare vuol dire essere coscienti del proprio ruolo nell’ente e compiere bene il proprio lavoro. Vuol dire collaborare attivamente e non limitarsi a ricevere ordini ed eseguirli. Vuol dire dialogare per esprimere apertamente ciò che va bene e permettersi di evidenziare ciò che non va. Vuol dire cogliere l’importanza del proprio operato anche quando non si è attivi in progetti con una finalità sociale ben marcata. È ovvio che tener compagnia ad una persona anziana è un servizio ben più nobile del riordinare uno scaffale. Ma devo tener presente che in quell’azione banale io sto comunque rendendo un servizio alla comunità. Lo spessore morale forse non è lo stesso, ma il servizio è altrettanto importante.

E tu l’hai fatto?

Credo di sì, ma dovrei chiederlo ad Arianna, l’altra volontaria con cui ho collaborato in quei mesi. Insieme abbiamo lavorato bene e abbiamo cercato di dare un apporto personale con suggerimenti e idee che potevano, a nostro avviso, migliorare il servizio.

In che modo hai personalizzato il tuo apporto?

Il contributo più personale che ho dato è stato nel rapporto con i bambini. Da subito l’OLP mi ha permesso di partecipare a incontri di formazione incentrati sulla sezione ragazzi (mi ha consentito di recarmi anche presso la fiera di Bologna durante i giorni dedicati al libro per ragazzi) e ha assecondato il mio desiderio di ritagliare uno spazio dedicato all’avvicinamento alla lettura attraverso incontri di letture animate per i più piccoli. Talvolta quando la scuola organizzava per classi delle visite in biblioteca, lasciava a me l’onore di fare da Cicerone alle giovani menti che varcavano la soglia d’ingresso.

In concreto, in cosa consisteva il tuo servizio?

Molti pensano erroneamente che in biblioteca non ci sia nulla da fare. Probabilmente dipende dalle biblioteche e dai bibliotecari che frequentano… Ad eccezione dei mesi di luglio e agosto, il resto dell’anno è stato in continuo fermento. I compiti base ruotavano attorno ai prestiti, alla consegna dei libri, alla sistemazione degli scaffali. A questo si aggiungeva una serie di attività legate agli eventi culturali organizzati in paese, per cui bisognava predisporre locandine, spedire inviti, fare assistenza durante le manifestazioni. Talvolta gli eventi nascevano dalla biblioteca stessa, quindi anche l’organizzazione e la realizzazione erano a carico nostro (ovviamente Arianna ed io eravamo affiancate al bibliotecario, perciò noi intervenivamo nelle varie fasi quando e come richiesto).

Come sono stati i rapporti con il tuo OLP, i collaboratori e con gli altri volontari?

In generale buoni! Ci sono stati pochi problemi, facilmente risolvibili. Questo anche perché sono abituata a parlare chiaro, ad esprimere con educazione il mio punto di vista anche se è controcorrente. Con Arianna poi mi sono divertita moltissimo e la dimostrazione è che continuiamo a vederci anche oggi. E non è la sola: in ambito Comunale a Verdello eravamo 4 volontari e siamo riusciti a creare tra di noi un buon rapporto.

Cosa lasceresti uguale e cosa cambieresti se potessi tornare indietro?

Credo che lascerei tutto esattamente così. I pochi momenti critici sono superati di gran lunga da quelli positivi.

Quali sono stati per te i momenti più significativi o più divertenti?

Fare un elenco dettagliato è difficile… dovendo scegliere metterei tra i momenti più importanti la formazione. È lì che mi è entrato in testa un concetto che come un tarlo mi rode nel cervello da allora: cittadinanza attiva. Concetto già noto in precedenza ma su cui mi sono soffermata a riflettere con serietà solo da quel momento. E non mi è sembrato così retorico o utopico. Da qui poi è nata l’idea di candidarmi come delegata (carica che attualmente ricopro). I momenti divertenti si perdono nella memoria, ricordarli tutti è impossibile. Ma sicuramente le ultime tre settimane non hanno eguali. Io, Alessandra, Arianna e Francesco (i 4 moschettieri del comune) abbiamo lavorato insieme alla realizzazione di un video sul nostro Servizio civile. Il 30 settembre abbiamo riunito le persone che con la loro presenza avevano caratterizzato il nostro anno e abbiamo organizzato una piccola festa durante la quale è stato proiettato. È stato esilarante! Oltre ai momenti più significativi e a quelli più divertenti, io aggiungerei i momenti che hanno dato soddisfazione. Non mi riferisco a quella professionale, ma a quella umana. Lavorare in biblioteca vuol dire avere a che fare con la gente. O meglio, con le persone. Persone che leggono per il piacere di farlo e che provano piacere nel cercare dei libri. Il mio compito non è stato solo consegnare fisicamente i libri, ma aiutare le persone nelle ricerche, chiacchierare con loro sui propri gusti letterari, raccogliere gli sfoghi di chi, magari anziano, ne approfitta per scambiare due parole su quello che succede nel mondo. Sentirmi dire da un biblofilo (mi piace molto di più di utente) “Grazie, sei stata molto gentile”, mi dava soddisfazione.

Che consiglio daresti a chi ha appena iniziato questa esperienza?

Di viverla al cento per cento come se da quest’anno dipendesse il loro futuro, ma senza crearsi troppe aspettative. È il modo migliore per godersi il presente. Consiglierei di credere veramente in quello che si fa, grande o piccolo che sia. E se si tratta di un nuovo volontario all’interno di una biblioteca (o anche di un ufficio) di sorridere comunque a chi entra perché è il modo migliore di rompere il ghiaccio e di mettere a proprio agio un’altra persona. Esiste un motto: “Servizio civile: un anno da non perdere”. Sta a noi fare in modo che sia un anno guadagnato e non sprecato.

Andrea Rota, volontario in servizio civile presso il Comune di Ciserano BG

(Da "Fogli di collegamento", marzo–aprile 2008, n. 220)

Per prima cosa, descriviti brevemente.

Un caloroso saluto a tutti i volontari che, come me, hanno da poco iniziato la loro esperienza nel Servizio civile. Mi presento: sono Andrea Rota, abito a Bariano, ho 21 anni e frequento l’Università di Sicurezza delle reti informatiche. Ho numerose passioni, come lettura, sport, musica, e non ultimo il volontariato.

Come è nata la scelta del Servizio civile?

Era ormai parecchio tempo che ci pensavo e un giorno dell’estate scorsa ho deciso di intraprendere questa strada. Alla base di questa scelta sta sicuramente il "dovere morale": sentivo come un impegno al quale non potevo mancare, un impegno importante e responsabile, che alla fine potesse insegnarmi qualcosa. Avendo del tempo a disposizione (tutti ne abbiamo, basta trovarlo) ho provato a pensare quale fosse il modo migliore per occuparlo; un modo che potesse esser utile agli altri e anche a me stesso. Inoltre condivido pienamente i valori della Carta di Impegno Etico, posso riconoscermi in questi ambienti e in questi contesti: la pace, il difender la Patria con gesti di solidarietà e non con le armi; la società, il condividere e rispettare le regole del viver insieme; l’imparare a socializzare, aprendosi al dialogo e al confronto con altri volontari e con le persone impegnate nell’ente. Ecco così la mia scelta del progetto: “Attenti a quei nonni!”, assistenza agli anziani nel Comune di Ciserano.

Una domanda: come mai un ragazzo che studia informatica ha scelto questo progetto?

Può sembrare strano, ma ho voluto fortemente lanciarmi in questa avventura, scegliendo un campo diverso da ciò che avevo imparato negli anni scolastici. Ho sempre preso parte a progetti di volontariato, e ho visto nel Servizio civile una grande opportunità: lavorando al fianco di persone qualificate e, soprattutto, ricevendo una formazione rispetto a quello che facevo, non ci avrei perso niente, anzi avrei potuto solo imparare. Credo che ognuno di noi si debba adoperare in più campi, cercare sempre nuove esperienze e ampliare le proprie passioni. Senz’altro saremmo più informati e preparati nell’affrontare le situazioni future. In particolare ho voluto dedicarmi agli anziani per due motivi: primo perché oggi sono purtroppo esclusi ed isolati dalla società, al contrario di qualche tempo fa, dove l’anziano era il saggio, la guida della comunità e il punto di riferimento. La maggior parte degli anziani che assisto vive sola e, si sa, la solitudine è un qualcosa di orribile. Secondo perché pochi/e ragazzi/e scelgono questo progetto, il che alimenta solo il mio primo motivo.

Concretamente, di cosa si occupa il tuo progetto?

Il mio progetto consiste nell’assistenza degli anziani nel Comune di Ciserano: la maggior parte del tempo la trascorro nel Centro Diurno Integrato, dove ci sono circa 30 anziani; si fanno numerose attività (ludiche e non, ginniche), laboratori, arte terapia, ascolto della musica, canto… Oltre a tutto ciò, trascorro del tempo anche a domicilio di altri anziani: li aiuto nelle semplici azioni domestiche (come andare in bagno o a letto) e tengo un po’ di compagnia, che è sempre molto ben voluta da tutti loro.

Come ti trovi dopo i primi 4 mesi di servizio?

Molto bene, dal primo giorno di servizio mi sono sentito coinvolto nel progetto. Questo grazie alle persone che lavorano con me, mi hanno accolto e da subito mi hanno fatto sentire importante. Sempre gentili e disponibili per qualsiasi cosa, ho imparato molto in questo primo periodo. Quello che mi hanno trasmesso è la straordinaria umanità in ogni gesto, l’affetto e la passione verso un’altra persona; l’umiltà di metter sempre un sorriso anche quando si è di fronte alla sofferenza e al dolore. Non è comune trovare questi valori oggi, mi ritengo davvero fortunato di averli incontrati in questo mio anno di servizio. Un grazie va senz’altro agli anziani, con tutti loro si è creato un ottimo rapporto: ho potuto notare come un gesto semplice, come l’ascolto, si carichi di un forte significato davanti alla solitudine. Troppo spesso non si trovano cinque minuti per parlare con un amico o con una persona che non si conosce! Non ho trovato grandi difficoltà o problemi finora; dopo il breve periodo di ambientamento, ho intensificato i rapporti con tutti, conoscendoli sempre meglio ogni giorno. Cosa pensano i tuoi familiari e i tuoi amici di questa scelta? I miei familiari hanno appoggiato la mia scelta: sarebbe stata per me un’esperienza nuova, a contatto con realtà a volte lontane dalla vita di un giovane, cercando di affrontare problemi che non ci interessano fino a quando non ne siamo direttamente interessati. Sarebbe stata anche una sfida per me, avrebbe permesso di valutare le mie capacità. Anche i miei amici credono che abbia fatto una scelta importante; spero che anche loro in futuro possano prender parte ad un progetto.

Cosa cambieresti nel Servizio civile? Cosa invece lasceresti così?

Oltre alle 30 ore settimanali (ho firmato la petizione!), farei il tutoraggio con cadenza bimestrale: questo non perché lo ritengo poco utile, anzi è un ottimo strumento e un punto di riferimento. Ma anche se fosse una volta ogni due mesi non ne limiterebbe la funzione. Inoltre c’è sempre l’incontro personale con il tutor, in ogni momento e in caso di necessità. Dovrebbe esser messo più in evidenza il servizio offerto da noi ragazzi: trovo frustante incontrare persone che non capiscono se siamo volontari pagati, se lavoratori poco pagati o cos’altro. Una maggior visibilità agli occhi della società, secondo me, avvicinerebbe altri ragazzi e valorizzerebbe il nostro ruolo. Per il resto non cambierei altro; la formazione l’ho trovata molto interessante e parte integrante del Servizio civile: senza di essa non si avrebbe differenza con un lavoro comune o con uno stage scolastico. Nel mio caso, ho trovato costruttivo il dialogo e il confronto con gli altri volontari, spesso ci si “scontrava” ma alla fine si è creato un gruppo unito, con valori condivisi.

Cosa ti aspetti da questo anno?

Naturalmente mi aspetto una crescita personale sul lato umano; spero accresca in me alcuni valori, quali aiuto, solidarietà, disponibilità, ma anche impegno costante, sacrificio e riflessione. Spero infine possa essere un passaggio importante per il mio futuro.

Il Servizio civile in una frase.

L’opera umana più bella è quella di esser utile al prossimo (Sofocle)

(Da " Fogli di collegamento", settembre–dicembre 2008, n. 222)

Veronica

Sono Veronica, volontaria in servizio civile presso la comunità diurna “Il Vantaggio” per famiglie multiproblematiche. Ho deciso di fare questa esperienza perché è inerente ai miei studi e perché volevo provare in pratica cosa voglia dire essere a contatto tutti i giorni con questa realtà. Ormai sono passati 8 mesi dall’inizio del Servizio Civile e, in questo tempo, ho imparato e visto molte cose.

Questa esperienza mi sta aiutando anche a livello personale ad aprirmi di più agli altri e ad acquistare una maggior fiducia e sicurezza in me stessa.

Con gli ospiti della Comunità ho instaurato un buon rapporto. Alcuni li conoscevo perché in precedenza facevo un po’ di volontariato prima di iniziare il servizio; con altri ci siamo conosciuti a vicenda ed ora abbiamo un bel rapporto.

Anche con le educatrici ho instaurato un bel rapporto che cresce sempre in meglio. Ho imparato e sto imparando tante cose da tutte loro. Sono contenta della scelta che ho fatto, perché è un esperienza che fino ad oggi mi ha dato tantissimo e mi ha permesso anche di dare altrettanto ad altre persone.

Con questa esperienza sono ancora più convinta che è il lavoro che voglio fare nella mia vita.

Ogni giorno che passa sento che sto crescendo sempre di più e mi sto arricchendo tantissimo sia a livello professionale che personale.

Quando finirò il Servizio civile, penso che una parte di me resterà sempre al “Vantaggio” perché è un’esperienza unica ed indimenticabile, ed inoltre credo che mi mancherà.

Il Servizio civile è un’esperienza che consiglio a tutti perché ti permette di imparare, ma allo stesso tempo di metterti in gioco in tutti i sensi.

Un anno tra i "fiori"

Salve, mi chiamo Marianna. Ho 20 anni e svolgo Servizio civile presso la Comunità residenziale psichiatrica “Villa Fiorita” della Cooperativa A.E.P.E.R. Che dire di quest’anno ormai quasi terminato? Non lo so neanche io, in verità, perché ne avrei tante da raccontare…

Prima di tutto svolgere il servizio a Villa Fiorita è stato bello perché non mi sono mai sentita sola in qualsiasi momento di bisogno. Tra gli ospiti ci sono delle persone anziane e per tante cose mi sembra di vedere i miei simpatici nonni che sono giù in Calabria!

Ogni giorno (quasi) c’è sempre qualcuno che combina qualcosa o dice qualche battuta che anima gli operatori! Ma tante volte c’è anche chi è su di giri e quindi devi cercare di stargli lontano, altrimenti rischi di prendere “le botte” … c’è anche questo a Villa Fiorita!

Però, tutto sommato, i miei ospiti sono bravi e gentili e, quando sono lontana da loro, li penso sempre. È impossibile fare diversamente. Ho imparato a vivere con loro le sofferenze e la loro solitudine che si portano dietro chi sa da quanto tempo… Tutto ciò mi ha fatto riflettere e pensare a quanta gente abbia bisogno di aiuto in questo mondo, anche soltanto di un piccolo sorriso o di una parola di conforto… o anche solo di un “ciao”, che fa sempre piacere…

Ho imparato ad apprezzare la vita e la “normalità”, che purtroppo non tutti hanno! Vi ringrazio “fiorellini”!

[Circolare interna Cooperativa Sociale A.E.P.E.R., anno V, n.. 49 – giugno 2007]

Servizio civile a Calvenzano

Siamo i ragazzi che hanno scelto di fare il servizio civile presso il Comune di Calvenzano.

Siamo venuti a conoscenza di questa opportunità grazie ai volantini visti in università e nelle scuole superiori, in internet e all’Assessorato ai Servizi sociali che a suo tempo aveva promosso tale iniziativa.

Da ottobre siamo impegnati nel realizzare gli obiettivi contenuti nel progetto denominato “Genitori sociali”, che fa parte del settore assistenza e prevede interventi a favore dei minori e delle loro famiglie di Calvenzano, con il supporto e la supervisione dell’OLP Assistente Sociale dot. Alida Moroni.

Durante il primo periodo ci siamo impegnati nella conoscenza dell’ambiente, delle persone e dei luoghi in cui avremmo svolto il servizio. Grazie all’ottima accoglienza da parte dei dipendenti comunali, del corpo docenti e dei collaboratori scolastici abbiamo avuto modo di dare concreta realizzazione al progetto in corso.

In particolare noi volontari siamo impegnati all’asilo, alle scuole elementari e medie dove, dopo aver predisposto con l’OLP un progetto individuale per le famiglie e i minori, offriamo un sostegno concreto a genitori e insegnanti che si trovano in difficoltà nel gestire determinate situazioni.

Questo intervento è svolto in stretta collaborazione con i professionisti che si occupano dei casi sociali e permette a noi di osservare i comportamenti e le relazioni che il minore ha e intraprende con le persone che ha intorno.

Oltre all’intervento scolastico, il progetto prevede il nostro inserimento in iniziative come lo spazio compiti, il CRE… ed attività in ambito familiare.

Realizziamo inoltre l’obiettivo di migliorare qualitativamente il tempo trascorso sullo scuolabus e durante la mensa scolastica con interventi mirati alla formazione, alla socializzazione e all’educazione dei minori.

Poi, per quanto riguarda i minori disabili, l’intervento si propone in particolare di promuovere l’integrazione sociale, favorendo il permanere nell’ambito familiare e comunitario di appartenenza, permettendo la realizzazione in concreto dei loro diritti.

È importante dirvi che il servizio civile dà la possibilità al volontario di maturare una scelta professionale orientata al sociale oltre che sviluppare qualità importanti come la sensibilità, la responsabilità, la partecipazione e altre forme di impegno civile future.

Lo scorso anno è stata offerta anche la possibilità di partecipare al bando in servizio civile per un secondo progetto denominato “Un incontro da inventare”, che prevedeva interventi a favore delle persone anziane, ma non sono pervenute richieste. Tale progetto è stato riproposto anche per l’anno 2007–2008. Per verificarne l’approvazione e le modalità di partecipazione al bando di selezione, se qualcuno di voi fosse interessato può consultare il sito www.mosaico.org.

In conclusione non possiamo nascondervi che problemi, talvolta incomprensioni e momenti difficili ci sono stati e probabilmente si ripresenteranno di nuovo, ma che l’esperienza da noi intrapresa fin ora è stata positiva e che non ci dispiacerebbe, se esistesse la possibilità, ripeterla.

Ci auguriamo che molti di voi seguiranno la nostra strada e nella speranza di essere stati sufficientemente chiari, vi ringraziamo per l’attenzione.

Gabriella, Filippo, Cinzia

Servizio civile volontario al traguardo

Come sapete, la Cooperativa Aeper è socia fondatrice della Associazione MOSAICO, Ente di gestione per il Servizio civile, ed in tutti questi anni se ne è avvalsa con profitto. Diciamo grazie anche all’Associazione Mosaico se abbiamo avuto già numerose e valide volontarie.

Il 30 novembre si è concluso il Servizio Civile delle nostre sei volontarie. Le ringraziamo volentieri per il bel servizio svolto: Elena, Alice, Chiara, Sara, Laura e Carmen. Ci piace anche salutarle leggendo alcune loro testimonianze scritte per il nostro Notiziario.

“Ho poche righe per descrivere la storia, le emozioni, i pensieri e i gesti di quest’anno di Servizio Civile passato all’Aquilone. Aquilone… casa grande, tanto prato, la ringhiera blu, le piante sacre, una cucina gigante, camere di bambini con i poster dei cantanti, giocattoli, libri e quaderni, pranzare con loro fin dal primo giorno… questo l’inizio di un’avventura… l’inizio un po’ caotico, l’inizio con tutte le cose nuove da scoprire, i primi passi per scoprire questo pezzo di mondo che ci sta così vicino eppure, per chi non lo vive, anche così lontano. Un pezzo di mondo nel quale mi sono tuffata, un pezzo di mondo che stupisce sempre, nel bene e nel male… un pezzo di mondo nel quale ho imparato di nuove tante cose che avevo un po’ dimenticato… rimettersi in gioco per pattinare, nascondersi, giocare a maestre e a poliziotti, parlare di calcio e di wrestling… quante cose che mi fanno ridere, tanti ricordi, tante occasioni per scoprire quei piccoli spazi inestinguibili che stanno dentro di loro… ecco, definirei questo anno, ormai giunto al termine, “un’occasione”, una splendida, gigante, rischiosa e bellissima occasione, un regalo che mi sono fatta, un tempo per conoscere chi si è attraverso chi proviamo ad
aiutare a crescere…”.

Alice

“Sono Chiara. Ho svolto il servizio civile Volontario presso la Rete Famiglie Affidatarie. Questa esperienza, oltre che ad essere stata bella, mi ha fatto crescere e maturare molto. Il solo sapere di essere d’aiuto a qualcuno era uno stimolo per svolgere al meglio il mio compito. Con i ragazzi ed i bambini sono riuscita ad instaurare un bellissimo rapporto. Ho cercato di mettermi in gioco il più possibile per riuscire a conoscerli e a farmi conoscere. Il Servizio Civile è un’esperienza che consiglierei alle persone, perché è vero che ti cambia la vita… ti fa riflettere su molte cose. La mia esperienza è stata positiva e l’ho vissuta bene grazie alle persone (educatori), che mi sono sempre stati vicino in tutto il percorso, aiutandomi a controllare al meglio le situazioni. Un grazie di cuore a tutti loro!!!

Chiara

“Servizio Civile, un anno che ti cambia la vita” ed in effetti è stato così per noi volontarie e per tutti gli operatori dell’Aeper che ci hanno aiutato ad affrontare questa nostra avventura. Questa esperienza mi ha dato molto, soprattutto umanamente e mi ha dato la possibilità di mettermi in gioco, prendendo consapevolezza dei miei pregi, ma anche dei miei limiti. Per questo credo che sia giusto ringraziare il Gruppo Aeper, in particolare la Comunità Aquilone, che ci è stata data”.

Elena

“Il servizio civile volontario… un anno che ti cambia la vita e che cambia la vita degli altri.” Ecco la frase che mi aveva spinto a guardarmi in giro per saperne qualcosa di più e mi aveva portato al “Mosaico”, a Bergamo, un anno fa.

COOPERATIVA AEPER: un nome conosciuto. 5 progetti, tutti interessanti.

Chiamo, compilo un po’ di carte e moduli e il 1° dicembre mi trovo a 25 Km da casa, al freddo, in un paesino mai visto, dove si parla un bergamasco talmente stretto, che non capisco niente.

Timida, suono il campanello; mi accoglie Elsa, che mi chiede come mi chiamo e da dove vengo; Giulio e Annetta stanno uscendo da soli a fare una passeggiata e Pietro passeggia per il giardino.

Non so cosa dire, come comportarmi; aspetto di incontrare la mia OLP (Operatore Locale di Progetto), che mi affiancherà.

È passato un anno: mi sono beccata un pugno, ho avuto da discutere con qualche operatore, ma io sono maturata. Questo anno mi ha davvero cambiata: sono meno timida, affronto la vita a testa alta, ho portato avanti 3 progetti.

Gli ospiti, sapendo che devo salutarli, versano lacrime, ballano con me e mi cantano canzoni. Io mi sento realizzata, perché ho potuto aiutarli, nel mio piccolo e perché ho capito che strada intraprendere nel mio futuro: quella
dell’assistenza verso chi ne ha bisogno”.

Laura

“Ormai siamo giunti alla fine dell’anno di servizio civile, un anno importante che mi ha regalato forti emozioni e che mi ha permesso di crescere sia personalmente che professionalmente.

Sono molti i grazie che mi sono stati rivolti in questo periodo ma credo di essere io quella che deve ringraziare le persone che con questa esperienza mi hanno permesso di essere oggi quella persona che un anno fa speravo di diventare… Credo di essere stata fortunata ad aver potuto svolgere il servizio civile presso il Vantaggio, un luogo che mi ha permesso di mettermi in discussione più volte e dove ho trovato delle colleghe/amiche che mi hanno fatto sentire a mio agio fin da subito e dalle quali ho potuto imparare molto. Sono infatti convinta che l’esito più o meno positivo di questa esperienza non dipenda solo dalla persona che decide di farla ma anche dalle persone con le quali la si condivide!

È stata un’esperienza del tutto positiva, con questo non intendo dire che sia sempre stata semplice, a volte sono sorti dei problemi o delle incomprensioni che però sono riuscita a risolvere grazie all’aiuto delle educatrici e della
coordinatrice.

Oggi consiglierei a tutti di provare a sperimentarsi nel Servizio Civile, perché questo non è un anno buttato via, ma un occasione per aiutare se stessi a riflettere un po’ aiutando gli altri”.

Carmen

“È passato un anno. Il servizio Civile è ormai giunto al termine ed io mi sento davvero cambiata, come dice la famosa campagna pubblicitaria. Per me è stata una grande occasione per mettermi in gioco sia in ambito personale che lavorativo. È stata un’esperienza che mi ha permesso di chiarirmi le idee riguardo al percorso scolastico da intraprendere. Da punto di vista personale credo che lavorare con i ragazzi del “Cordata” abbia potuto arricchire il
mio bagaglio personale riguardante le emozioni che entrano in gioco nel rapporto con gli altri”.

Sara

Da IL NOTIZIARIO, Anno III, N. 30– Novembre 2005 
(Circolare interna Cooperativa Sociale A.E.P.E.R.)

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